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Roma, insegnante sospesa all’Istituto Levi: “Ha chiesto ai bimbi di disegnare l’Inferno e ha aggredito un bimbo disabile”

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Roma, insegnante sospesa all’Istituto Levi: “Ha chiesto ai bimbi di disegnare l’Inferno e ha aggredito un bimbo disabile”

giovedì 14 Aprile 2022 - 09:47
Roma, insegnante sospesa all’Istituto Levi: “Ha chiesto ai bimbi di disegnare l’Inferno e ha aggredito un bimbo disabile”

È paradossale la vicenda da poco accaduta all’Istituto comprensivo Carlo Levi nel quartiere Fidene a Roma. Un’insegnante è stata sospesa dalla scuola dopo una serie di episodi molto gravi avvenuti in classe. La donna, nonostante vari Tso, ha continuato ad insegnare fino a quando i genitori non hanno cominciato a segnalare alcune stranezze avvenute in classe.

A denunciare l’accaduto è stata la presidente del Consiglio d’Istituto Tiziana Cagnazzo, nel programma radiofonico “Gli Inascoltabili” di New Sound Level.

“Non ce l’abbiamo con la maestra che ha patologie certificate”, dice Tiziana Cagnazzo. Nonostante la sospensione, non ci stanno i genitori dei bimbi che già da tempo avevano segnalato le anomalie alla preside Silvia Fusco.

Insegnante sospesa dall’istituto Levi di Roma

E’ iniziato tutto due anni fa, quando la maestra è arrivata nella scuola di Fidene per insegnare matematica e inglese ai bambini di prima e seconda elementare. La donna già da quel momento iniziò a dare segni di instabilità: urlava contro i bambini, fumava a scuola e diceva spesso frasi senza senso.

Una volta ha persino “fatto disegnare ai bambini di seconda elementare i gironi dell’inferno chiedendogli di mettere all’interno i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti” racconta Cagnazzo.

“Un’altra volta ha aggredito un bambino disabile chiedendogli perché l’aveva presa a calci tutta la notte”. È stato proprio quest’ultimo episodio a scatenare la rabbia dei genitori del bimbo che hanno subito sporto denuncia. Alla denuncia poi si è aggiunto l’esposto di oltre 60 famiglie inviato al Commissariato di Fidene Serpentara a novembre 2020.

Le paure dei bimbi

I bambini ormai non volevano più andare a scuola per la paura. “Mio figlio la domenica aveva attacchi d’ansia, – spiega Tiziana Cagnazzo – ma alcuni bambini sono arrivati a farsi la pipì a letto per lo stress”.

Sul caso è intervenuta anche la ministra per le Disabilità, Erika Stefani: “Auspichiamo sia fatta chiarezza il prima possibile. Ci uniamo alla preoccupazione di studenti e famiglie. Se le accuse dovessero rivelarsi vere sarà sicuramente fatta giustizia. Ricordiamo che la scuola è il primo luogo nel quale gli alunni passano la propria vita e dovrebbe essere sempre un posto di inclusione”.

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