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Gli ucraini arrivati in Italia riceveranno un contributo mensile: ecco cosa prevede l’ordinanza

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Gli ucraini arrivati in Italia riceveranno un contributo mensile: ecco cosa prevede l’ordinanza

martedì 29 Marzo 2022 - 18:57
Gli ucraini arrivati in Italia riceveranno un contributo mensile: ecco cosa prevede l’ordinanza

Gli ucraini che hanno fatto richiesta di protezione temporanea e che abbiano trovato una autonoma sistemazione, riceveranno “un contributo di sostentamento una tantum pari a 300 euro mensili pro capite per la durata massima di tre mesi decorrenti dalla data d’ingresso in Italia”. In caso ci siano dei minori “in favore dell’adulto titolare della tutela legale o affidatario, e’ riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di eta’ inferiore ai 18 anni”. E’ quanto prevede l’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio per la gestione dei profughi in fuga dall’Ucraina.

Chi beneficera’ del contributo, dice ancora l’ordinanza, non potra’ accedere “ad altre forme di assistenza alloggiativa” ma potra’ avere i fondi “in un’unica soluzione e in forma comulativa”, anche per due o tre mensilita’, qualora i tempi delle domande dovessero prolungarsi oltre i 90 giorni dalla data di ingresso in Italia. Il contributo potra’ essere erogato in contanti da un qualunque istituto di credito nel Paese, nel caso l’avente diritto non abbia un conto corrente, presentando un proprio documento di identita’ e la ricevuta del permesso per la protezione temporanea rilasciata dalla questura competente.

Nel caso in cui i profughi trovino un lavoro, dice ancora l’ordinanza, “il beneficiario puo’ continuare a fruire della misura in godimento per un periodo massimo di 60 giorni”. Infine, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, i profughi ucraini vengono equiparati ai cittadini italiani: verra’ rilasciato loro un codice fiscale e con quello si potra’ accedere alle prestazioni sanitarie. Ad ogni regione viene riconosciuto un rimborso forfettario di 1.520 euro a profugo, per un massimo di 100mila unita’

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