“Noi siamo abituati a sentire notizie delle guerre, ma lontane. Siria, Yemen… abituali. Adesso la guerra si è avvicinata, è a casa nostra, praticamente. E questo ci fa pensare sulla “selvaticità” della natura umana, fino a dove siamo capaci di arrivare. Assassini dei nostri fratelli”. Lo ha denunciato il Papa, ricevendo in i Partecipanti al Congresso Internazionale ‘Educare alla democrazia in un mondo frammentato’.
Bergoglio ha ribadito che “non esistono guerre giuste” “Noi parliamo di educazione, e quando uno pensa all’educazione pensa a bambini, ragazzi… Pensiamo a tanti soldati che sono inviati al fronte, giovanissimi, soldati russi, poveretti. Pensiamo a tanti soldati giovani ucraini; pensiamo agli abitanti, i giovani, le giovani, bambini, bambine… Questo succede vicino a noi. – ha ricordato Bergoglio-. Il Vangelo ci chiede soltanto di non guardare da un’altra parte, che è proprio l’atteggiamento più pagano dei cristiani: il cristiano, quando si abitua a guardare da un’altra parte, lentamente diventa un pagano travestito da cristiano”.
“Non è lontana, la guerra: è alle porte di casa. Cosa faccio io? Qui a Roma, al ‘Bambin Gesù’, ci sono bambini feriti dai bombardamenti. A casa, li portano a casa. Prego? Faccio digiuno? Faccio penitenza? O vivo spensieratamente, come viviamo normalmente le guerre lontane? Una guerra sempre – sempre!- è la sconfitta dell’umanità, sempre. Noi, colti, che lavoriamo nell’educazione, siamo sconfitti da questa guerra, perché da un’altra parte siamo responsabili. Non esistono le guerre giuste: non esistono!”, il grido del Papa. (Dav/Adnkronos) I