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Record negativo per le nascite nel 2021: “Italia non avrà futuro senza figli”

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Record negativo per le nascite nel 2021: “Italia non avrà futuro senza figli”

lunedì 14 Marzo 2022 - 20:02
Record negativo per le nascite nel 2021: “Italia non avrà futuro senza figli”

Le nascite sono ancora in calo nei primi 10 mesi dell’anno scorso ma si osservano segnali di ripresa negli ultimi due mesi. E’ quanto rivela il rapporto Istat “Dinamica Demografica nel 2021”. I nati della popolazione residente nel 2021 sono stati appena 399.431, in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% a confronto col 2008, anno di massimo relativo piu’ recente delle nascite. Il calo dei nati totali gia’ osservato nel corso del 2020 (-3,6% rispetto al 2019) tuttavia e’ dovuto solo in parte limitata agli effetti della pandemia. I primi effetti sulle nascite riferibili ai concepimenti di marzo e aprile 2020 (primo lockdown) possono, infatti, essere osservati a partire dagli ultimi due mesi dell’anno, soprattutto a dicembre 2020 (-10,7%).

L’andamento delle nascite nel corso del 2021 consente di avere un quadro piu’ dettagliato delle conseguenze che l’epidemia ha avuto sull’andamento delle nascite. Il calo delle nascite – rileva l’Istat – prosegue nei primi due mesi del 2021: a gennaio si registra la massima contrazione a livello nazionale (-13,4%), con un picco nel Sud (-15,0%). Il calo continua nel mese di febbraio, seppure in misura piu’ contenuta (-4,8%). Il deficit di nati a gennaio 2021, tra i piu’ ampi mai registrati, lascia pochi dubbi sul ruolo svolto dall’epidemia. Il crollo delle nascite tra dicembre 2020 e febbraio 2021, da riferirsi ai mancati concepimenti durante la prima ondata pandemica, e’ sintomo della posticipazione dei piani di genitorialita’ che si e’ protratta in modo piu’ marcato nei primi sette mesi, per poi rallentare verso la fine dell’anno. Il rinvio delle nascite e’ particolarmente accentuato tra le donne piu’ giovani.

L’illusoria impressione di superamento dell’emergenza percepita a maggio 2020 – spiega l’Istat – puo’ aver determinato l’aumento dei nati a marzo 2021, mese in cui si osserva una lieve inversione di tendenza (+4,7%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; si tratta dei nati concepiti durante l’inizio della fase di transizione tra le due ondate epidemiche del 2020. L’incremento e’ piu’ sostenuto nel Sud (+11,1%), lasciando ipotizzare un recupero nei mesi estivi dei concepimenti rinviati in primavera. Il Nord-ovest e’ l’unica ripartizione che continua a mostrare una variazione negativa, seppur molto piu’ contenuta rispetto ai mesi precedenti (-0,4%). Il trend rimane ancora debolmente positivo ad aprile (+1,3% rispetto alle stesso mese dell’anno precedente), per poi tornare negativo soprattutto nei mesi di giugno e luglio (rispettivamente -5,7% e -5,5%), in corrispondenza dei concepimenti avvenuti nel corso della seconda ondata epidemica. Anche la geografia conferma la relazione con il dispiegarsi della seconda ondata epidemica che, come e’ noto, ha colpito maggiormente le regioni del Centro-sud. A giugno si osserva il calo maggiore nel Centro (-8,0%) e al Sud (-7,5%), mentre a luglio la diminuzione piu’ consistente si registra nelle Isole (-8,4%). A partire dal mese di agosto il trend negativo inizia a essere meno marcato, fino a invertire decisamente segno nei mesi di novembre e dicembre in cui si registrano aumenti consistenti di nati rispetto agli stessi mesi del 2020 (rispettivamente +6,8% e +13,5%). Anche la ripresa nei mesi di novembre e dicembre 2021, come gia’ osservato nel mese di marzo, riguarda soprattutto le nascite da donne di 35 anni o piu’.

“Calo nascite è certificato di morte per il Paese”

“Il nuovo record negativo di nascite, meno di 400 mila all’anno, come emerge oggi dai dati resi noti dall’Istat nel report ‘Dinamica demografica nel 2021′, non e’ piu’ un campanello d’allarme, ma un certificato di morte per un Paese che senza figli non ha futuro. Nel 2021 abbiamo perso piu’ 250mila persone, come gli abitanti di Verona, o Messina, per fare un esempio. E’ inutile che ci giriamo intorno: la natalita’ e’ la nuova questione sociale. Al fine di rilanciare le nascite e il futuro del Paese e’ nata la Fondazione per la natalita’, con l’obiettivo di trovare insieme soluzioni concrete e rapide per invertire il trend demografico”. Lo afferma Gigi De Palo, Presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Familiari. “E’ urgente che – aggiunge De Palo che presiede la neonata formazione – tutto il sistema Paese, dalla politica all’economia, dallo sport alla cultura, dalla sanita’ alle forze sociali, dai media al mondo dello spettacolo, convergano su questo tema. Per questo ci ritroveremo a Roma – conclude – per la seconda edizione degli Stati Generali della Natalita’, perche’ questa e’ la battaglia che dovremo combattere tutti insieme per i prossimi vent’anni”.

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