Con la cerimonia di rimozione della prima pietra del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme hanno avuto inizio gli scavi archeologici del Luogo Santo.
Lo fa sapere la Custodia di Terra Santa che coordina i lavori in collaborazione con l’Universita’ ‘la Sapienza’ di Roma, il Centro per la Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’, il Politecnico di Milano, la ditta Manens di Padova e la ditta IG Ingegneria Geotecnica di Torino. Questi lavori seguono quelli del restauro dell’Edicola della Tomba di Cristo effettuati tra il 2016/2017 a cura del Patriarcato Greco-Ortodosso.
Alla cerimonia hanno preso parte il Patriarca Greco-Ortodosso Teophilo III, il Custode di Terra Santa Padre Francesco Patton e il Gran Sacrestano del Patriarcato Armeno Sevan Gharibian, in rappresentanza del Patriarca Nourhan Manougian. “Si tratta – ha spiegato la Sapienza – di uno scavo particolarmente complesso, che si svolgera’ in modo continuativo per oltre due anni e mezzo, in orario notturno e diurno, senza interruzioni, per consentire il regolare lo svolgimento delle funzioni religiose e per non impedire il flusso dei pellegrini”.
Per la prima volta – ha aggiunto l’Universita’ – sara’ possibile indagare “archeologicamente un monumento unico al mondo, mai oggetto di scavi sistematici“. “L’attivita’ dei ricercatori del nostro Ateneo in uno dei luoghi piu’ sacri per i cristiani e di grandissima importanza storico-artistica e’ motivo di orgoglio – ha sottolineato la rettrice Antonella Polimeni – e conferma il primato Sapienza a livello internazionale anche in ambito umanistico”.