“Cio’ che sto rilevando e’ che tra la gente c’e’ una preoccupazione molto alta, c’e’ anche paura. Tuttavia devo dire che, in generale, gli ucraini stanno dimostrando anche una grande resilienza. Questo perche’ il conflitto nei territori orientali e’ gia’ in corso da quasi otto anni, quindi vi e’ anche una certa capacita’ umana di confrontarsi con le situazioni di emergenza. La paura e’ grande, la tensione e’ alta ma cio’ nonostante il popolo resiste abbastanza bene”.
E’ la testimonianza sulla situazione in Ucraina, in un’intervista a Vatican News, del nunzio apostolico a Kiev monsignor Visvaldas Kulbokas. Sul clima in cui vive la gente, secondo il nunzio, “certo si puo’ dire che l’attenzione e’ grande perche’ e’ come se si sentisse l’odore della guerra, il che preoccupa tutti. Preoccupa chi ha bambini, chi vive con anziani, le donne incinte, ma qui il governo cerca di calmare la popolazione. E, secondo me, anche questa e’ una parte della missione della Chiesa cattolica e in generale delle chiese e delle comunita’ religiose, di infondere almeno una calma relativa pure nelle situazioni di emergenza”.
E su come la Chiesa Cattolica in Ucraina interpreta la situazione in corso, “mi ha fatto molto piacere sentire tante omelie incoraggianti. Cio’ che si e’ notato e’ che la preghiera per la pace e’ stata piena di fervore in questi giorni – dice Kulbokas -. Si sente la preoccupazione dei fedeli che vengono nelle parrocchie, ma si sente anche una preghiera profonda perche’ sappiamo benissimo che la preghiera non e’ un elemento qualsiasi, la preghiera ha una forza enorme per cambiare i cuori, per cambiare anche il corso della storia”.