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Intervento eccezionale a Torino, neonato operato durante il parto: salvi mamma e figlio

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Intervento eccezionale a Torino, neonato operato durante il parto: salvi mamma e figlio

lunedì 27 Dicembre 2021 - 11:59
Intervento eccezionale a Torino, neonato operato durante il parto: salvi mamma e figlio

Nei giorni scorsi sono stati salvati mamma e neonato grazie ad un eccezionale intervento cardiochirugico effettuato durante il parto, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Il neonato era affetto da un raro tumore cardiaco fetale, che non gli avrebbe permesso di respirare appena messo al mondo. Grazie alla tecnica EXIT, nelle sale operatorie del Regina Margherita, il piccolo è stato prima intubato, quando ancora era attaccato alla placenta della mamma, per garantirne la sopravvivenza, e poi operato durante il parto stesso, grazie all’assistenza multidisciplinare di ginecologi – ostetrici, neonatologi, cardiologi, anestesisti rianimatori e cardiochirurghi pediatrici.

Il feto era affetto da una grave malformazione, diagnosticata in epoca prenatale, dalla dottoressa Simona Sdei dell’équipe della professoressa Chiara Benedetto, nel centro di Ecografia dell’ospedale Sant’Anna di Torino, di cui è responsabile il dottor Andrea Sciarrone, con la collaborazione della dottoressa Mariolina Tibaldi della Cardiologia pediatrica del Regina Margherita, diretta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti: un raro tumore cardiaco potenzialmente fatale.

Si tratta di una patologia molto rara, in cui la sopravvivenza del neonato è possibile soltanto se il tumore viene immediatamente asportato alla nascita. La massa tumorale, che occupava quasi tutto il torace e comprimeva cuore e polmoni, avrebbe impedito ai polmoni di espandersi ed al neonato di respirare. Da qui la necessità di programmare il parto con l’équipe multispecialistica. Nelle due settimane precedenti la nascita, in una lotta contro il tempo, la mamma è stata ricoverata per scompenso ingravescente del bambino nel reparto di Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria, diretta dalla professoressa Chiara Benedetto, di cui è referente il professor Luca Marozio. Durante il ricovero, per guadagnare giorni preziosi, vista l’importante prematurità del feto, sono state somministrate alla mamma, con successo, terapie innovative discusse collegialmente tra tutti gli operatori coinvolti per correggere lo scompenso fetale. E’ stato così possibile arrivare a 33 settimane.

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