«Un affronto nei confronti dei principi Costituzionali degli Stati Membri dell’Unione Europea, nonché l’affermazione di un principio illogico e pericoloso per far contenti i desideri Lgbtqia+», questo il commento di Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia, in merito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea che impone di riconoscere l’omogenitorialità dei bambini anche nei Paesi dove quest’ultima non è prevista.
«Obbligare gli Stati dell’Unione Europea a rilasciare documenti ai bambini senza esigere anche un certificato di nascita e dunque legittimando che ci siano “due padri” o “due madri” è una vera e propria forma di colonizzazione ideologica» prosegue Coghe.
«In più – conclude la nota – si apre un precedente pericoloso, che apre la strada al prevalere di alcuni ordinamenti su altri. Cosa accadrebbe infatti se alcuni Stati membri dovessero legalizzare l’utero in affitto, le adozioni a coppie gay o altro ancora? Significa che tutti gli altri si devono adattare? Tutto ciò è inaccettabile e ci aspettiamo una presa di posizione netta e contraria dal nostro governo e da tutta la politica».