In Svizzera la cultura della morte fa passi da gigante. Qualche tempo fa Philip Nitschke ha inventato una “capsula” che permette il suicidio fai da te. Il funzionamento è tanto semplice quanto inquietante: la persona entra nella macchina, preme un pulsante e viene uccisa da un’overdose di azoto in circa 30 secondi. Il governo ha appena legalizzato questa pratica consentendone dunque l’utilizzo.
Suicidio assistito, che cosa è la “capsula” 3D inventata in Svizzera
Si tratta di una capsula stampata in 3D che viene attivata dall’interno, dalla persona che desidera mettere fine alla propria vita. Il macchinario può essere trasportato ovunque per offrire questo servizio, da uno spazio aperto con un panorama idilliaco alle sale di un’organizzazione per il suicido assistito, per esempio. Lo spiega il suo ideatore in un’intervista su Swissinfo.ch.
“La persona non dovrà fare altro che entrare nella capsula e sdraiarsi sul comodo lettino. Dopodiché, dovrà rispondere a una serie di domande e poi potrà premere il pulsante all’interno del macchinario, attivando il meccanismo nei tempi che preferisce. La capsula è montata su un supporto che sprigiona azoto liquido al suo interno, facendo calare rapidamente i livelli di ossigeno dal 21% all’1% in circa 30 secondi. La persona sperimenterà un vago disorientamento e una lieve euforia, prima di perdere conoscenza. La morte avviene per ipossia”.