Sono 70 le strutture universitarie che ospiteranno i bagni genderless a Pisa. Una rivoluzione che è partita da un gruppo di studenti che ha affisso volantini con la scritta “Questo è un bagno neutro. A casa tua i bagni sono divisi per genere?”.
Ma davvero l’inclusione e la parità di genere passano attraverso i servizi sanitari? La risposta è no, almeno secondo noi. Pensiamo all’entusiasmo con cui molte delle studentesse accoglieranno questa nuova imposizione, dovendosi ritrovare nei bagni studenti di sesso maschile.
Non tutti ovviamente sono d’accordo con questa novità. “Anziché preoccuparsi delle strutture carenti, della rimozione di ogni spazio studentesco condiviso e della difficile situazione di un’Università che non riesce a gestire la pandemia in modo coerente – dicono gli studenti di Azione Universitaria – l’Ateneo pisano preferisce abbandonarsi alla deriva della società aperta e del modernismo desertificante”.