Il Tribunale di Milano ha sancito l’illegittimità dei licenziamenti degli Operatori Socio-Sanitari (Oss) ribaltando in questo modo il giudizio delle precedenti sentenze contrarie ai lavoratori per questi casi.

Si tratta di una sentenza molto importante che stabilisce l’illegittimità della sospensione ed il pagamento delle retribuzioni arretrate.

La pronuncia ribalta l’andamento delle sentenze precedenti e proviene dal più autorevole Tribunale italiano. La sentenza stabilisce che la lavoratrice in questione non deve tornare sul posto di lavoro ma che ha comunque diritto ad essere pagata. L’operatrice era stata sospesa lo scorso febbraio, quindi priva di stipendio per tutto questo periodo.

Nella sentenza il Tribunale di Milano motiva così la decisione. “Ne consegue, pertanto, anche sotto tale ulteriore profilo, l’illegittimità del provvedimento di collocamento in aspettativa non retribuita della ******, con limitazione alla sospensione della retribuzione che, conseguentemente, il datore di lavoro sarà tenuto a corrispondere dalla data di sospensione sino all’effettiva riammissione in servizio o all’adozione di provvedimento legittimo di sospensione della prestazione lavorativa, all’esito dell’esperimento della procedura di legge. L’accertata illegittimità del provvedimento non può, tuttavia, in alcun modo condurre alla riammissione in servizio della ****** per lo svolgimento delle mansioni di ASA innanzi svolte, in conformità alla richiesta della difesa di parte ricorrente”.