È il francese “L’Evenement” della regista francolibanese Audrey Diwan, storia di un aborto clandestino nella Francia del 1960, a conquistare il Leone d’oro della 78esima edizione della Biennale di Venezia.
A trionfare è un film tutto al femminile, cronaca di un aborto clandestino nella Francia degli anni Sessanta.
La vittoria alla mostra del cinema di Venezia del film francese sull’aborto fa scendere in campo un vescovo, monsignor Antonio Suetta, arcivescovo di Ventimiglia-Sanremo, tra le voci più battagliere nella Chiesa. “Purtroppo – osserva all’Adnkronos il vescovo Suetta nel suo j’accuse – questi avvenimenti di carattere internazionale ormai sono dominati dalla logica del politicamente corretto e del pensiero unico”. sarebbe stato “più logico che si presentassero delle opere in grado di mettere in risalto la molteplicità degli aspetti e la molteplicità di soluzioni perché non si può fare il ragionamento ‘prima non c’era la legge’, ‘ ora c’è’. Prima non c’era la legge, ora c’è una legge ingiusta, rimane aperta terza via quella di una legge giusta”.
“Sono consapevole ma felice di essere controcorrente: non sono scoraggiato ne’ depresso perché sono sicuro che ci sono più persone di quel che si pensa che ragionano bene e sono sicuro che una società che uccide i bambini – come diceva madre Teresa – non può che essere votata al fallimento“.