Il medico ricercatore Paquale Bacco presenterà insieme al virologo di fama internazionale Giulio Tarro e al magistrato Angelo Giorgianni, una denuncia presso la procura della Repubblica di Roma ed un ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro i provvedimenti presi dal Governo di Giuseppe Conte durante l’apice della pandemia in Italia.
I tre esperti depositeranno la denuncia attraverso la loro associazione (l’Eretico) cui fanno parte circa 2mila medici e giuristi. Nell’esposto, come si legge in una nota stampa, sono stati messi in evidenza gli aspetti della mala-gestione dell’emergenza Covid-19 in Italia, nello specifico sotto il profilo medico-scientifico, epidemiologico e giuridico.
Da una nota scritta del Prof. Tarro e del magistrato Giorgianni si legge: “Approcci diagnostici sbagliati, cure inappropriate, misure di contenimento del contagio e di sicurezza senza riscontri e scriteriate, in vigore ancora oggi!” Secondo gli esperti sono stati letteralmente calpestati i diritti dei cittadini italiani, per altro, tutelati dalla Costituzione italiana e in sede internazionale.
“Anche se in “buona fede” abbiamo ucciso le persone. Si era difronte ad una situazione nuova, ma in terapia intensiva è stata applicata una cura sbagliata. Si diceva di non utilizzare gli antinfammatori che ora invece sono alla base della terapia, non veniva utilizzata l’eparina ma è stata effettuata la ventilazione profonda. Ho visto le basi dei polmoni di pazienti Covid-19 durante le autopsie, ed erano completamente ustionate. L’ossigeno puro mandato ad una certa pressione ha creato una vera e propria ustione, si sono create trombo-embolie perché l’ossigeno non poteva circolare correttamente in quanto i polmoni erano occlusi. I medici hanno seguito le linee guida del governo utilizzando un protocollo completamente sbagliato.
È stato come curare un diabetico con lo zucchero.” ha dichiarato alla stampa Pasquale Bacco.
All’interno della denuncia c’è anche l’uso improprio e totalmente non confermato dalla scienza medica delle mascherine, “per il quale lo stesso ministero della Salute prevede possibili controindicazioni”, ed in fine la somministrazione del vaccino sperimentale.
Il comitato legale dell’associazione ha già predisposto i moduli per i cittadini che potranno utilizzarli per chiedere al proprio datore di lavoro (o al dirigente scolastico, in caso di scuole) “di assumersi la responsabilità civile e penale per gli eventuali danni alla salute derivanti dall’uso del dispositivo.
Un modulo analogo è stato preparato per l’assunzione di responsabilità del medico o del pediatra di libera scelta nei confronti del paziente (e dell’Asl nei confronti del medico) laddove sia disposta la somministrazione di un vaccino eventualmente reso “obbligatorio”. Il consenso informato del paziente è richiesto per legge: la natura del farmaco, la specificità per il quale il principio attivo è stato predisposto (infezione o malattia) e le eventuali controindicazioni derivanti dalla cura (in questo caso sperimentale) applicata, devono essere obbligatoriamente indicate e palesate con chiarezza dal medico stesso che applica la cura, senza omissione alcuna; affinché il paziente possa decidere in piena libertà come sancito dalla Legge, dalla Costituzione e dalle disposizioni europee, se accettare o meno la cura e i suoi possibili danni”. “La cosa più brutta – ha concluso il medico legale: “è che nessuno ha chiesto scusa, ora è un dato che sono state applicate le terapie sbagliate e nessuno ha detto ‘Abbiamo sbagliato”.
Max Ministeri