Ha lasciato il carcere dopo 25 anni, per fine pena, il boss mafioso Giovanni Brusca, fedelissimo del capo dei capi di Cosa nostra, Totò Riina, prima di diventare un collaboratore di giustizia ammettendo, tra l’altro, il suo ruolo nella strage di Capaci e nell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo. Ha lasciato oggi, come scrive L’Espresso, il penitenziario di Rebibbia, a Roma, con 45 giorni di anticipo rispetto alla scadenza della condanna.
Sarà sottoposto a controlli e protezione ed a quattro anni di libertà vigilata, come deciso dalla Corte d’Appello di Milano. La notizia ha trovato conferma in ambienti investigativi.
Le reazioni della politica
“La scarcerazione di Brusca non solo è la resa della Stato italiano, la più grande evidenza che la politica italiana non vuole mettere in agenda la lotta alla mafia, ma e’ anche la piu’ grande forma di ingiustizia. E il fatto che la sua scarcerazione sia stata possibile grazie alla legge voluta da Falcone, non rende la cosa degna di comprensione o di silenzio”.
Lo afferma Sonia Alfano, figlia del giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto, Beppe Alfano, ucciso da Cosa nostra. “Il pentimento di Brusca, e di chiunque altro, non puo’ in alcun modo sanare le barbarie compiute. Brusca, detto ‘u verru, u scannacristiani’ – aggiunge – ha per ucciso oltre 100 persone, tra cui un bambino, e il prezzo da pagare per tutto questo e’ di circa 26 anni di reclusione nel corso dei quali ha ottenuto ben 80 permessi premio. Esattamente, un premio per cio’ che ha fatto. E non mi interessa che abbia collaborato con i magistrati, perche’ uno Stato che si inginocchia a una bestia del genere, non mi rappresenta in alcun modo. Pentirsi dovrebbe essere naturale, e non un escamotage per uscire dal carcere”.
“La libertà vigilata di Brusca, per fine pena, colpisce le nostre coscienze perche’ abbiamo tutti negli occhi le immagini della strage di Capaci e perche’ pensiamo a tutte le vittime, ai loro familiari e alle loro vite sconvolte per sempre dalla furia omicida di Brusca e dei suoi complici. Però Brusca tornerà libero perchè ha scontato la sua pena, calcolata tenendo conto della sua collaborazione con la Giustizia e del suo contributo alle indagini, in virtù di un percorso di legge fortemente voluto dallo stesso Falcone che credeva nella forza dello Stato democratico quando applica le leggi e persegue la Costituzione”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S della Commissione Antimafia.
“Questa scarcerazione richiama ancora una volta le sofferenze delle vittime e dei loro familiari e riaccende ancora più forte la indignazione per le terribili violenze commesse da Giovanni Brusca. In questo momento si conferma quanto bisogno vi sia ancora di verità e giustizia nel nostro Paese”. Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando commentando la notizia sulla scarcerazione di Giovanni Brusca.
Foto di Franco Lannino