“Nel rispetto di tutte le misure di sicurezza abbiamo dato voce ad un popolo che vuole continuare ad essere libero e che non vuole le colonizzazioni ideologiche previste dal ddl Zan. Resta ferma la nostra condanna ad ogni forma di discriminazione e violenza a causa dell’orientamento sessuale, che sono già duramente punite dal nostro ordinamento, con tutte le aggravanti del caso, come dimostrano le numerosissime sentenze passate in giudicato”.
Lo afferma il leader del Family Day, Massimo Gandolfini, sulla manifestazione “a piazza del Duomo a Milano contro il ddl Zan di un popolo che non vuole bavagli e leggi divisive”.
“Identità di genere, la limitazione delle libertà di espressione messa nelle mani di un giudice e le iniziative gender nelle scuole di ogni ordine e grado per la giornata dell’omotransfobia – prosegue- sono solo alcuni degli aspetti contestati da un eterogeneo fronte sociale che va dalle femministe a vescovi italiani, dagli ambienti liberali alle associazioni famigliari, fino a settori non minoritari del mondo lgbt come Arcilesbica”.
“Le famiglie scese oggi in piazza hanno quindi espresso il netto rifiuto di questo disegno di legge. Tutti i parlamentari liberi nei prossimi mesi dovranno farsi carico del sentire di questa parte d’Italia che non accetta bavagli. In questo momento sarebbe un crimine spaccare ulteriormente il Paese che versa in condizione sociali drammatiche. Bisogna invece unire la nazione sui valori della famiglia che hanno reso grande la nostra società”, conclude Gandolfini.