Il governo eritreo ha liberato su cauzione 36 cristiani arrestati per la loro fede. La Bbc ha fatto sapere che 14 sono stati detenuti, per la durata di 4 anni, nell’isola di Dahlak Kebir, nel mar Rosso, adibita a carcere politico già al tempo della colonizzazione italiana.
Gli altri 22 erano stati arrestati alla fine di marzo. Appartengono tutti a chiese cristiane evangeliche e pentecostali i cui fedeli sono accusati di essere strumenti dei governi stranieri.
Nel 2002 l’Eritrea ha introdotto infatti una nuova legge che vieta tutti i culti a eccezione di quelli ortodosso, cattolico e luterano. Sono ancora 500 i cristiani detenuti secondo l’International Christian Concern, anche se qualcosa sembra muoversi grazie all’intervento del premier etiope Abiy Ahmed.
Lo scorso 1 febbraio sono stati liberati altri 64 cristiani detenuti dai 2 ai 12 anni senza processo. Anche le confessioni cristiane riconosciute hanno problemi. Nel giugno 2019 vennero confiscate e chiuse 22 strutture sanitarie cattoliche provocando la condanna dei vescovi della chiesa africana orientale.