Rob Hoogland è un padre divorziato che si ritrova a dovere vivere un verso e proprio incubo a causa della dittatura omo-transessualista che spadroneggia in Canada.

La figlia, un’adolescente, è stata sottoposta a trattamenti ormonali per cambiare sesso contro la sua volontà. Ciò a causa dello psicologo della sua scuola media: l’uomo avrebbe instillato in lei il dubbio che “poteva essere un maschio” nel corpo di una donna.

Hoogland ha raccontato che sua figlia ha iniziato ad avere difficoltà con i ragazzi tra la quinta elementare e la prima media, quindi ha cominciato a fare degli incontri con lo psicologo della scuola. In seconda media si è innamorata perdutamente di un insegnante, tanto che le hanno cambiato classe. Addirittura, quando è stato pubblicato l’annuario scolastico della seconda media, il papà si è reso conto che sua figlia figurava con un nome da maschio: senza dirgli nulla, la scuola la stava trattando come un ragazzo.

Hoogland decide dunque di portare la figlia da uno dei maggiori esperti di transgender, pensando che un esperto avrebbe fatto chiarezza sulla situazione. Ma ciò non dà i risultati sperati: il dottore prescrive una terapia ormonale alla ragazzina.

Hoogland ci riprova e porta a figlia all’ospedale pediatrico della British Columbia: alla prima visita, invece di avviare una valutazione psicologica della figlia i medici cercano di iniziare la terapia con testosterone. Al che, il papà si rifiuta di firmare i moduli di consenso. Dopo poco l’arrivo di una lettera in cui gli viene comunicato che non può più avere accesso alle cartelle cliniche di sua figlia, né il suo consenso era più necessario. Una storia che è finita in tribunale. [CONTINUA A LEGGERE]