Il disegno di legge Zan contro l’omofobia, già approvato dalla Camera, non entra ancora nel calendario del Senato. L’ufficio di presidenza della commissione Giustizia ha deciso, “all’unanimità di chiedere” al presidente del Senato la “riassegnazione del provvedimento” per accorparlo ad altri 4 testi già presentati a palazzo Madama.
Lo ha spiegato il presidente Andrea Ostellari (Lega) al termine della riunione. “Non mi pare ci siano più scuse dopo questo passaggio” ha osservato il vicepresidente del gruppo Pd, Franco Mirabelli che auspica si possa realizzare “già fra oggi e domani, per arrivare di nuovo in ufficio di presidenza la prossima settimana”.
E ancora: “ci siamo impegnati per discutere nel merito evitando ogni scivolata ideologica”, ha aggiunto. “Siamo sicuri che il presidente della commissione sarà garante dei lavori”, ha sottolineato la vicepresidente Dem di palazzo Madama, Anna Rossomando.
Il Movimento 5 stelle fa “molto affidamento sulla sensibilità del presidente del Senato che ha sempre dimostrato il suo impegno nel contrastare la violenza contro le donne e il ddl Zan prevede il contrasto alla misoginia”, ha detto Alessandra Maiorino. Il centrodestra “ha anticipato che rimarrà fermo sulla sua posizione”, ha spiegato la vicepresidente della commissione, Elvira Evangelista, e dunque per la non calendarizzazione.
Il senatore della Lega, Simone Pillon, ha notato che il disegno di legge Zan “è un testo ideologico e come tale va considerato”. Ci sono, ha esemplificato, “i nostri bambini che rischiano su Tik Tok di essere vittime di giochi che portano al suicido o a lesioni e questo sì rappresenta un vuoto normativo da colmare”, non altre questioni che sono già coperte dalla legge. [CONTINUA A LEGGERE]