Il 26 marzo la tradizione cattolica celebra San Emanuele. La ricorrenza fa riferimento ad uno dei quaranta martiri di origine orientale che, a causa della loro fede, furono tormentati e messi a morte. Nessuno di essi, infatti, rinnegò mai Cristo.
Eppure, la profondità di questo nome non può che riportarci alla figura di Gesù e a quella vicinanza costante che Dio ha voluto fare carne attraverso di Lui. D’altronde, il nome che le Scritture riferiscono per Cristo non è forse proprio quello di “Emmanuele”?
San Emanuele, il nome che ci ricorda che “Dio è con noi”
“«La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi»”. Questa la profezia del libro del profeta Isaia, riportata nel Vangelo di Matteo. Molti anni prima di quella nascita, Dio aveva già palesato l’intenzione di mandare sulla terra un Salvatore per distruggere ogni distanza tra sé e l’uomo.
Dentro il Suo nome, tutta la passione del Creatore per l’umanità. Quell’amore che lo spinse a diventare Egli stesso un essere umano, pronto a soffrire atroci dolori per portare a sé ogni singolo uomo, riscattandolo dalla morte e dal peccato.
Dio e Sacrificio al tempo stesso, il Suo nome ancora oggi ci ricorda che lo spazio tra Dio e uomo è stato ridotto e che il Primo ha già steso la Sua mano. Spetta ora ad ogni essere umano stendere la propria e ricevere Emmanuele nel proprio cuore.
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