La situazione dei cristiani in India si fa sempre più delicata. Il paese si è classificato al decimo posto nella World Watch List 2021 di Open Doors, ma nel 2013 occupava la trentunesima posizione.
La rapida ascesa è segnata da un severo inasprirsi della persecuzione a danno dei seguaci di Cristo. Tra questi, Mantu Devi e Sunil Oraon, una giovane coppia con tre bambini, che sta pagando a caro prezzo la propria fede. Minacce di morte, isolamento sociale, divisione familiare sono ormai una costante quotidiana.
Massacrata per aver scelto di credere in Gesù
Morning Star News ha raccolto le testimonianze dei due genitori. Mantu Devi, mamma di tre bambini di 7, 3 e 2 anni nel villaggio di Chapi (India orientale), ha deciso, agli inizi di febbraio, di rivolgersi alla polizia per chiedere aiuto. La giovane vive senza un tetto da quando i parenti l’hanno accusata di non aver rispettato i loro rituali tribali.
La mattina successiva, tuttavia, quella richiesta d’aiuto si è tramutata in pericolo. Un ufficiale della stazione di polizia di Lesliganj, nello stato di Jharkhand, l’ha infatti accusata di disobbedire agli anziani della famiglia e di mancare di rispetto ai loro sentimenti religiosi.
Le minacce del poliziotto si sono aggiunte a quelle della famiglia, che aveva già minacciato la giovane di decapitarla se non avesse rinunciato alla sua fede. Anche Sunil Oraon, marito della ragazza, ha ricevuto lo stesso trattamento. Minacciata persino un’azione penale contro la famiglia.