x

Selezionati per te (1 di 1 articoli):

<< >>

Patrick Zaki, Popolo della Famiglia: “Dove sta il rispetto per la libertà di opinione?”

Voce Contro Corrente

Patrick Zaki, Popolo della Famiglia: “Dove sta il rispetto per la libertà di opinione?”

giovedì 25 Febbraio 2021 - 16:45
Patrick Zaki, Popolo della Famiglia: “Dove sta il rispetto per la libertà di opinione?”

Il Popolo della Famiglia Firenze, tramite il suo referente Pier Luigi Tossani, rilancia il comunicato stampa del PdF Bologna sulla questione della libertà di opinione.

“Patrick Zaki deve essere liberato, le detenzioni attuate per opinioni politiche, sono contrarie al diritto fondamentale della libertà di pensiero. In queste settimane si sono succeduti, in tantissimi consigli comunali d’Italia, appelli alla liberazione dalla detenzione in un carcere egiziano di Patrick Zaki, lo studente che ha frequentato un anno fa l’Università di Bologna, come denuncia Amnesty International, e che rischia fino a 25 anni di carcere per alcuni post di un account Facebook, che hanno consentito alla magistratura di quel paese, di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.

Patrick Zaki, la nota del Popolo della Famiglia

“Pare che i post di Patrick riguardino i temi cari alle lobby LGBT – si legge nella nota del Popolo della Famiglia – come la difesa della legge sulle unioni civili e le discriminazioni delle persone con orientamento omosessuale. Le leggi e la magistratura egiziana, evidentemente non sono così democratiche come quelle italiane e certamente non usano la mano leggera con i cittadini che si oppongono. Nel novembre scorso, abbiamo seguito l’iter di approvazione del ddl Zan sull’omotransfobia, che ha superato, senza troppe difficoltà, l’approvazione alla Camera, con i voti compatti dei deputati del centrosinistra e di parte anche di quelli del centro destra”.

“Ora, se in Italia si vuole affermare l’articolo 21 sulla libertà di opinione, non si comprende perché si voglia mettere in carcere, fino a sei anni, chi non condivide le unioni civili o le teorie portate avanti dalle lobby LGBT. L’approvazione del ddl Zan porrebbe l’Italia sullo stesso piano discriminatorio che vige in Egitto, finendo addirittura per mettere in galera gli italiani che non la pensano come Zaki: dove sta quindi il rispetto della libertà di opinione?” continua la nota.

Il Popolo della famiglia Bologna continua la sua battaglia contro il ddl Zan, e fa suo il documento della Conferenza Episcopale Italiana, che in merito afferma testualmente: “un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte.”

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta