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Gb, disabili malati di Covid-19 lasciati morire: “Questa categoria non è considerata prioritaria”

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Gb, disabili malati di Covid-19 lasciati morire: “Questa categoria non è considerata prioritaria”

mercoledì 17 Febbraio 2021 - 10:00
Gb, disabili malati di Covid-19 lasciati morire: “Questa categoria non è considerata prioritaria”

Disabili intellettivi malati di Covid non ritenuti “prioritari” in caso di necessità e di aggravamento delle loro condizioni. Una realtà agghiacciante che arriva dall’Inghilterra in seguito a una denuncia di Mencap, associazione di supporto della categoria.

L’ordine di non intervenire nel caso in cui un disabile positivo al Covid stia male sarebbe stato dato nelle strutture di cura nel Regno Unito.

Una pratica seguita, scrive il “Guardian”, nonostante la condanna di tale comportamento nell’anno passato e un’inchiesta aperta al riguardo. A dichiarare “inappropriato” l’ordine “Do not attempt cardiopulomonary resuscitation” (Dnacpr) era stata a dicembre la governativa Care Quality commission, precisando che tale pratica aveva causato l’anno scorso diversi decessi potenzialmente evitabili. Questa “tecnica” viene applicata su persona fragili.

Secondo il National Health Service nelle cinque settimane successive all’inizio del terzo lockdown, tra i decessi tra i disabili intellettivi il 65% sono stati per Covid, mentre nella media della popolazione si arriva al 39%. Inoltre, secondo il Public Health England, i 18-34enne con disabilità intellettivi hanno una probabilità di morire di Covid 30 volte superiore ai loro coetanei.

La denuncia di Mencap

“Durante la pandemia molte persone con disabilità intellettiva hanno dovuto affrontare un trattamento discriminatorio nei loro confronti e ostacoli nell’accesso alle cure, con l’inappropriata pratica del “Dnacpr” e i tagli al loro supporto sociale. E’ inaccettabile che una categoria di persone così duramente colpita dal virus, e che anche prima del Covid moriva 20 anni prima della media della popolazione, sia messa nelle condizioni di chiedersi perché sia lasciata indietro nelle cure”.

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