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Il senatore Pillon assolto dall’accusa di diffamazione contro un circolo gay: “Fu legittimo diritto di critica”

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Il senatore Pillon assolto dall’accusa di diffamazione contro un circolo gay: “Fu legittimo diritto di critica”

martedì 16 Febbraio 2021 - 08:41
Il senatore Pillon assolto dall’accusa di diffamazione contro un circolo gay: “Fu legittimo diritto di critica”

La Corte d’appello di Perugia ha assolto “perché il fatto non costituisce reato” l’avvocato Simone Pillon, quale consigliere nazionale del Forum associazioni familiari, per diffamazione nei confronti del circolo gay Omphalos per alcune affermazioni con le quali aveva commentato (quando ancora non era senatore della Lega) una loro iniziativa nelle scuole. Fatti per i quali in primo grado era stato condannato a 1.500 euro di multa (pena sospesa).

Pillon assolto: “Legittimo diritto di critica”

I giudici d’appello hanno così accolto il ricorso presentato dai difensori di Pillon, gli avvocati Laura Modena, Stefano Forzani e Massimiliano Sirchi. In primo grado, il giudice unico di Perugia aveva disposto per Pillon anche il risarcimento, da liquidarsi in sede civile, nei confronti dello stesso circolo e di un attivista, con una provvisione complessiva di 30 mila euro, al pagamento della quale il giudice ha subordinato la sospensione della pena. Somma già versata dal senatore della Lega che ora – si è appreso dai suoi legali – potrà chiedere indietro.

Pillon è stato processato per quanto detto come consigliere nazionale del Forum delle associazioni familiari in tre incontri, tutti nel 2014: ad Assisi e Bastia Umbra, a giugno, a San Marino, ad agosto, e ad Ascoli Piceno, a novembre.

Quando cioè non era ancora senatore. In particolare Pillon era accusato di avere offeso la reputazione di Omphalos e dei suoi membri “diffondendo notizie non corrispondenti al vero sull’attività di informazione e di prevenzione delle malattie venere svolte dall’associazione, attribuendole iniziative e messaggi distorti rispetto al loro effettivo contenuto”. “La formula con la quale il sen. Pillon è stato assolto – ha detto all’ANSA l’avvocato Laura Modena – ci fa ritenere che sia stata riconosciuta la tesi che abbiamo sempre sostenuto. Quella cioè che si sia trattato di un legittimo diritto di critica”.

Pillon: “Soddisfatto della sentenza”

Sono molto soddisfatto della sentenza, che fa giustizia di anni di accuse assurde”: cosi’ il sen. Simone Pillon dopo la sentenza della Corte d’appello di Perugia. “Mi auguro che da oggi in poi – ha sottolineato il parlamentare in una nota – nessuno si permetta più di portare nelle scuole materiale criptopornografico o che inneggi all’ideologia omosessualista, oltretutto senza il consenso dei genitori. Dedico questa vittoria a tutte le mamme e a tutti i papa’ che vogliono continuare a educare i loro figli liberi da ogni indottrinamento gender. Ringrazio i mie legali, Laura Modena, Stefano Forzani e Massimiliano Sirchi, nonchè i colleghi della Lega, primi tra tutti Matteo Salvini e Massimiliano Romeo per la vicinanza dimostratami nel corso della vicenda processuale. Mando un grande abbraccio a Massimo Gandolfini e a tutti gli amici del Family Day che da ogni parte d’Italia mi hanno sostenuto con il loro affetto e le loro preghiere”. Secondo Pillon “la Corte ha ribadito la legittimità del diritto alla libertà di parola e di critica politica di fronte alla censura Lgbt”. “Rispettiamo tutti – ha proseguito -, ma pretendiamo rispetto per i nostri figli, per le nostre idee e per quei diritti dei bambini che dovrebbero esser considerati valori da tutta la nostra comunita’ nazionale. Sono felice di avere combattuto per la libertà dei nostri figli – ha concluso il sen. Pillon -, e continuerò a farlo”.

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