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Impianti sciistici chiusi fino al 5 marzo. I gestori: “Ci sentiamo presi in giro”

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Impianti sciistici chiusi fino al 5 marzo. I gestori: “Ci sentiamo presi in giro”

lunedì 15 Febbraio 2021 - 09:59
Impianti sciistici chiusi fino al 5 marzo. I gestori: “Ci sentiamo presi in giro”

Bufera tra Governo e Regioni. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il divieto alle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo.

In discussione non solo la natura del provvedimento, ma anche le tempistiche con cui è stato preso. “La gente non può scoprire domenica sera che cosa potrà fare lunedì mattina, non è possibile che tutte le volte che l’Italia prende una decisione e la revoca a 24 ore di distanza”, ha commentato il presidente della Liguria Giovanni Toti.

Impianti sciistici chiusi fino al 5 marzo

La comunicazione alla vigilia della riapertura indispettisce i gestori degli impianti sciistici: “Ci sentiamo presi in giro”. La stagione pare “ormai saltata nonostante quanto investito per l’apertura“.

“È un colpo gravissimo al settore”, ha aggiunto il presidente della Lombardia Attilio Fontana.

Il ministro Speranza ha promesso ristori per il settore. Il provvedimento dichiara, infatti, l’impegno a risarcire i lavoratori intaccati dalla decisione di prolungare la chiusura.

“Non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti quando la stagione non era ancora compromessa, probabilmente ne serviranno di più”, hanno dichiarato i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia.

Lega: “Basta metodo Conte”

Intanto, la Lega reagisce al provvedimento chiedendo che al ministero della Salute ci sia “un cambio di squadra a livello tecnico, aldilà di Speranza”.

“Non si può continuare con il ‘metodo Conte’, annuncio la domenica e chiusura il lunedì, ad opera del trio Ricciardi-Arcuri-Speranza. Serve un cambio di passo e rispetto per la gente di montagna e per chi lavora, oltre a rimborsi veri e immediati”, hanno dichiarato i capigruppo Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.

Le critiche delle Regioni

Le Regioni rimarcano le modalità della comunicazione. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, ha parlato di “stupore e sconcerto, anche a nome delle altre Regioni, per la decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a poche ore dalla annunciata e condivisa ripartenza”.

Erik Lavevaz, presidente della Val d’Aosta, ha commentato: “Una chiusura comunicata alle 19 della vigilia dell’apertura, prevista da settimane, dopo mesi di lavoro su protocolli, assunzioni, preparazione delle società, è sinceramente inconcepibile”. Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli, sottolinea che “l’indecisione del Cts penalizza imprese e lavoratori”; Luca Zaia rimarca che “la decisione arriva troppo tardi”.

“È una mazzata”, ha dichiarato Daniele D’Amario, coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni.

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