La violenza contro i cristiani in Nigeria è purtroppo un fenomeno in crescita. Sebbene la rivalità tra il nord del paese, musulmano, e il sud cristiano abbia radici nel passato, negli ultimi anni si assiste ad un incrudelirsi della persecuzione ai danni dei seguaci di Cristo.
Nigeria, il massacro dei cristiani
Il movimento islamista radicale di Boko Haram si macchia di crimini efferati all’ordine del giorno, seminando morte e distruzione nel nord del paese soprattutto. Le chiese vengono distrutte, i cristiani sono costretti ad abbandonare i villaggi, qualora riescano a sopravvivere.
Non si tratta, tuttavia, dell’unico pericolo che i cristiani della Nigeria devono affrontare. Altri attacchi giungono a loro dai pastori Fulani, tribù musulmana nomade dispersa nell’Africa occidentale e centrale. In Nigeria, questi agiscono soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali. Con lo spostamento della frontiera del deserto del Sahara verso sud, le mandrie dei Fulani sono state spinte via via verso la cosiddetta “cintura centrale” della Nigeria, a discapito dei cristiani, le cui terre sono state acquisite con mezzi violenti.
Dinnanzi ad un paese spaccato dal sangue, il governo non pare risoluto ad affrontare tali problematiche, anzi. Non manca chi sostiene che il presidente Muhammadu Buhari sostenga segretamente gli estremisti.
Una violenza efferata
Ciò che colpisce è la violenza che caratterizza la persecuzione cristiana in Nigeria. Open Doors, ente a sostegno dei cristiani perseguitati, ha stimato che i cristiani uccisi nel paese nel 2018/19 sono stati 1350; l’anno dopo questo numero era già notevolmente più alto.
La World Watch List 2021 pone la Nigeria nella top 10 per la persecuzione anti cristiana. Si tratta della prima volta dal 2015, un chiaro segno della crescente incidenza del fenomeno.
“Se la violenza fosse l’unico criterio usato nella nostra ricerca, la Nigeria sarebbe il numero uno – ha dichiarato Henrietta Blyth, CEO di Open Doors UK – L’anno scorso 3.530 cristiani in Nigeria sono stati massacrati per la loro fede”.
“Ciò significa che in media 10 cristiani in Nigeria vengono assassinati per la loro fede ogni singolo giorno – ha aggiunto -. I nostri dati mostrano che quelle uccisioni hanno raggiunto il picco durante i mesi di blocco tra aprile e settembre”.
Le conseguenze del Covid-19
Il Covid-19 pare aver acuito la violenza anti cristiana. Il lockdown non ha impedito gli attacchi di Boko Haram e dei Fulani, ma li ha anzi facilitati dato che gli estremisti erano liberi di muoversi impunemente. Open Doors ritiene che questa sia stata proprio la strategia deliberata dei gruppi armati.
Sempre più diffusi i raid contro le piccole comunità cristiane nelle aree rurali. Quando una comunità cristiana viene attaccata, alcuni residenti vengono uccisi, altri feriti e rapiti. Molti fuggono abbandonando case e campi.
Alcuni esempi? A gennaio 2020 un attacco di Boko Haram al villaggio di Kwaragilum, nello stato di Borno, ha causato ventisei morti e il rapimento dei sei cristiane.
Ad aprile 2020, i militanti Fulani hanno ucciso tredici cristiani e rapito diverse persone in diversi attacchi nello Stato di Kaduna. Gli sfollati sono stati più di mille.
A maggio, gli attacchi fulani a tre villaggi nello stato di Kaduna hanno causato almeno diciassette morti e sei feriti. Distrutti i negozi di alimentari, bruciate le case dei membri di una comunità prevalentemente battista.
Non sono solo le uccisioni ad essere cresciute. Nell’ultimo anno i cristiani rapiti sono stati 990 a fronte dei 224 dell’anno precedente. I casi di abusi e violenze sessuali denunciate si aggirano attorno al migliaio. L’anno prima erano 450.