x

Selezionati per te (1 di 1 articoli):

<< >>

Vaccini, uno sguardo alla storia

Voce Contro Corrente

Vaccini, uno sguardo alla storia

Max Ministeri

 |
mercoledì 10 Febbraio 2021 - 15:07
Vaccini, uno sguardo alla storia

Questo articolo nasce dall’esigenza di recuperare una piccola dose di prezioso e quasi estinto discernimento, che in un tempo info-pandemico e confuso come quello attuale, aiuterebbe a limitare i danni da disorientamento.

Premesso che etichettare e generalizzare tout-court un argomento o un’opinione fondata è intellettualmente svilente, va anche detto, a titolo di buon senso, che farlo a dispetto della realtà è altresì dannoso.
Tra le numerose pagine della nostra recente storia scientifica si possono trovare interessanti spunti di riflessione a beneficio di quanto detto. Ad esempio l’International Journal of Epidemiology, volume 43 n°3 del Giugno2014, autorevole rivista scientifica internazionale, in un articolo relativo ai vaccini per malattie infettive, pubblica testualmente questa affermazione: “Il Sistema immunitario previene di per sé, molto di più che attraverso qualsiasi intervento esterno.

Bene, perché in caso contrario probabilmente il genere umano si sarebbe estinto dal capitolo 3 della Genesi…Ma andiamo avanti e cerchiamo di fare chiarezza.

Vaccini, uno sguardo al passato

Nel 1988 sulla rivista Pediatrics è stato pubblicato un approfondito studio sulla pertosse (Bordetella Pertussis), annoverata tra malattie infettive infantili di rapido contagio ed il relativo vaccino. Il primo paragrafo del documento afferma quanto segue: “Negli Stati Uniti, la pertosse è stata controllata con successo mediante l’immunizzazione di massa di routine dei neonati e dei bambini. Nell’era pre-vaccino, ci sono stati dai 115.000 a 270.000 casi di pertosse e da 5.000 a 10.000 morti a causa della malattia ogni anno. Nel corso degli ultimi 10 anni, ci sono stati da 1.200 a 4.000 casi e 5-10 morti l’anno”.

Cosa significa questa affermazione? Che grazie all’introduzione dei vaccini i decessi causati dalla pertosse sono diminuiti come pure i casi della malattia, cioè i bambini in età pediatrica che hanno contratto la pertosse e nel caso specifico, “grazie” alla somministrazione del vaccino DTPa, ovvero a formulazione pediatrica (Fonte I.S.S). Leggendo questa dichiarazione che enfatizza come l’efficacia dell’azione farmacologica sia stata l’elemento chiaramente inequivocabile della soluzione contro la pertosse, viene spontaneo proseguire per saperne un po’ di più, quanto meno per verificare se vi sono riscontri a riguardo e portare a casa un po’ di chiarezza in più sull’argomento vaccino come “messia salva vita”. Nella documentazione troviamo che l’Inghilterra iniziò a registrare e documentare le statistiche relative alle malattie infettive nel 1838 (le statistiche ufficiali statunitensi erano già state riunite 62 anni prima). Vediamo il grafico dei dati ufficiali riportato qui di seguito.

Guardando i dati riportati grafico relativo all’Inghilterra, possiamo notare che il tasso di mortalità per malattie infettive nel corso del 1800 era alto ma è diminuito con una progressione vertiginosa dalla metà del 1800 alla metà del 1900, arrivando quasi a zero. Proseguendo con l’analisi del grafico notiamo che i dati di mortalità causa pertosse, sono diminuiti di oltre il 99% Sì ma prima dell’intervento vaccinale di massa del 1957, come riportato nel grafico con la dicitura “Whooping Cough Vaccine”.

Analogamente troviamo lo stesso percorso per il morbillo e la scarlattina.

“Il sistema immunitario previene da sé”. Ci siamo forse così assuefatti all’uso dei farmaci e dimenticati che, di fatto abbiamo in dotazione una “cosa” che si chiama Sistema Immunitario e che il suo scopo naturale e originale è sempre stato quello di sviluppare tutte le difese necessarie per difendere l’organismo al fine di permettere una corretta interazione con l’ambiente che ci ospita?

Man mano che le condizioni di vita sono migliorate (igiene, alimentazione, conoscenza e tecnologia) l’essere umano è stato capace di adattarsi e superare, molte delle malattie che si sono presentate lungo il percorso evolutivo. Per contro man mano che l’ambiente ha iniziato ad essere corrotto dall’intervento stesso dell’uomo (inquinanti nell’ambiente, cibo contaminato, stress etc.), le naturali condizioni di risposta immunitaria all’ambiente hanno iniziato ad indebolirsi e di qui l’intervento della scienza ha dato un apporto enorme e indiscutibile.

In conclusione l’aspetto su cui dovremmo soffermarci, non è se la scienza medica o l’utilizzo dei farmaci sia giusto o no ma su quali principi è fondato il loro impiego su larga scala. Non pochi sono stati e tuttora lo sono, i farmaci grazie ai quali l’uomo ha potuto contrastare se non addirittura debellare malattie e patologie altrimenti letali. Quindi le domande da porsi, soprattutto oggi potrebbero essere queste.

Perché c’è la tendenza, di una buona parte dell’istituzione accademica, a celare sistematicamente gli stessi dati ufficiali pubblicati e a disposizione di tutti?

Perché ci lasciamo “palleggiare” tra un no vax e un si vax da un’informazione nebulosa e talvolta contradditoria, quando abbiamo a disposizione un’enormità di materiale ufficiale a disposizione, per documentarci e costruire uno quadro di base più oggettivo sui principi e le tematiche che condizionano le nostre scelte e quindi le conseguenze sulla nostra vita?

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta