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Coronavirus, chi sarà vaccinato nella fase 2: le 6 categorie coinvolte

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Coronavirus, chi sarà vaccinato nella fase 2: le 6 categorie coinvolte

mercoledì 10 Febbraio 2021 - 12:48
Coronavirus, chi sarà vaccinato nella fase 2: le 6 categorie coinvolte

Il Piano nazionale vaccinazioni per SarsCov2 ha stabilito le priorità per la seconda fase della campagna vaccinale, tenendo conto dei vaccini disponibili.

Il ministero della Salute, insieme ad Aifa, Iss e Agenas, ha infatti dovuto necessariamente considerare la riduzione del numero di dosi disponibili nella prima fase della campagna.

Piano nazionale vaccinazioni, sei categorie

Dopo le vaccinazioni della Fase 1, rivolte ad operatori sanitari e sociosanitari, personale ed residenti in strutture per anziani e over 80 anni, gli esperti classificato le situazioni prioritarie. Individuate sei categorie.

La prima racchiude i soggetti “estremamente vulnerabili” per patologia, indipendentemente dall’età. Si tratta di patologie “particolarmente critiche in quanto correlate al tasso di letalità associata a Covid-19”. Rientrano, quindi, in questa categoria coloro che sono affetti da malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete ed endocrinopatie severe, fibrosi cistica, patologia renale, malattie autoimmuni, malattie epatiche e cerebrovascolari, patologia oncologica, sindrome di Down, trapianto di organo solido, grave obesità.

A seguire, il Piano nazionale vaccinazioni colloca le fasce 75-79 anni, 70-74 anni e 16-69 anni con particolare rischio clinico. Seguono i soggetti tra i 55 e i 69 anni senza rischio clinico e, infine, gli individui tra 18 e 54 anni senza aumentato rischio clinico.

Il documento dovrà essere discusso in Conferenza Stato-Regioni. Secondo quanto stabilito, le prime cinque categorie riceveranno i vaccini a mRna, l’ultima quello AstraZeneca.

La suddivisione – sottolinea il gruppo di lavoro permanente su SARS-CoV-2 del CSS – “appare ispirata a principi di equità, protezione, promozione della salute e del benessere”. Accordo anche sulla differenziazione nei farmaci da inoculare: i vaccini con maggiori capacità protettive (quelli che impiegano RNA messaggero) per le categorie ritenute più a rischio di letalità, il vaccino di AstraZeneca per chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. Solo per questa fascia, infatti, vi sono attualmente maggiori evidenze sulla somministrazione del farmaco.

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