Il disegno di legge sulla procreazione medicalmente assistita e la maternità surrogata, in Francia, è stato bloccato. Passata all’Assemblea Nazionale, la proposta apriva l’accesso a tali pratiche mediante copertura del Servizio sanitario nazionale. Insieme a utero in affitto e riproduzione assistita senza padre, era prevista anche la fecondazione post mortem.
Francia, proteste contro utero in affitto e procreazione assistita
Le proteste in disaccordo con gli emendamenti non sono mancate. L’ultima, sabato 30 e domenica 31 gennaio, ha visto diverse città francesi manifestare sotto la guida di Marchons Enfants, col supporto di La Manif pour Tous.
La discussione in Senato è iniziata il 2 febbraio. La destra è riuscita ad opporsi all’approvazione delle norme, sottolineandola la mancata difesa dei diritti dei più deboli, ossia i bambini. Non a caso l’ultima manifestazione di fine gennaio aveva adottato, quale simbolo prescelto, grandi gonfiabili a forma di neonato. Ognuno recava sul ventre un codice a barre, come a rimandare alla mercificazione della vita e di esseri umani che si consuma nella pratica dell’utero in affitto.
“Gli sforzi di centinaia di migliaia di francesi mobilitati contro questo disegno di legge hanno contribuito a questa vittoria politica che molti credevano impossibile – ha dichiarato Ludovine de La Rochère, presidente di La Manif Pour Tous. – La realtà c’è: nonostante le ripetute bugie, è ormai indiscutibile che il contenuto di questo disegno di legge divide la società francese e frattura la società. Il governo non ha altra scelta che trarne le conseguenze: sospendere il processo parlamentare e concentrare la sua azione sull’unica preoccupazione dei francesi: la crisi sanitaria e le sue drammatiche conseguenze economiche e sociali. Lungi dall’indebolire la famiglia, è il momento, al contrario, di sostenerla e preservarla. Non c’è dubbio che la necessità di ambizione per la famiglia sarà una questione importante nel 2022. Come tutti possono vedere dall’inizio della crisi”.
La decisione dei senatori si è fortemente opposta a quello dei deputati e del governo.