Una ragazzina di 13 anni è stata aggredita da un gruppo di coetanei e il filmato del pestaggio è stato messo sui social dai bulli. Portata in ospedale, è stata dimessa con sette giorni di prognosi. La vicenda, come ha raccontato oggi “La Nazione”, è successa la settimana scorsa a Firenze, nel parco San Donato. La vittima è stata accerchiata da sette ragazzi tra i 13 e i 14 anni.
Da mesi la ragazzina è stata presa di mira da una compagna che sabato 23 gennaio l’ha picchiata e derisa davanti ai cellulari degli amici. Le botte sono finite sui social.
Aggredita da bulli, i genitori: “In 7 contro una, mia figlia piange ogni giorno”
“E’ agghiacciante, in sette contro una. Non avrò pace fino a quando non saranno intercettati i genitori di questi ragazzi. Hanno tutti tra i 13 e i 14 anni e saranno gli uomini e le donne di domani. Mia figlia da una settimana ha crisi di pianto, non dorme e ha paura a tornare a scuola. Ha paura di essere derisa”, si è sfogato il padre con “La Nazione”. La 13enne da una settimana è chiusa in casa, esce solo con la famiglia. Si sveglia nel sonno e piange ogni volta che prende il cellulare in mano. Vorrebbe tornare a scuola ma la paura è tanta.
“Episodio gravissimo, da condannare”
“Quello che è successo a una ragazzina di 13 anni al parco di San Donato, aggredita e filmata da un gruppo di coetanei con lo scopo di condividere il video in rete, e’ da condannare con forza. Questo grave episodio ci deve far riflettere su cosa sta accadendo ai nostri giovani. Come istituzioni dobbiamo essere al loro fianco e mettere in campo tutti gli strumenti necessari a contrastare e prevenire questi episodi”. Cosi’ l’assessore fiorentino all’educazione e al welfare. “Con questo scopo sono nati tanti progetti sul bullismo – sottolinea -, con questo scopo e’ nato ‘So.Le’ per i percorsi di riparazione, con questo scopo e’ nato ‘Scial-up’ per lavorare con i nostri ragazzi su un uso responsabile della rete. Diamo la nostra massima vicinanza alla ragazza e alla sua famiglia, sperando di poterla incontrare al più presto. Perchè i nostri giovani non devono avere paura, ma devono sentirsi sicuri e tutelati. Noi siamo al loro fianco, siamo dalla loro parte”