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Rivoli, sì alla mozione “Rischi della cultura gender”: è subito polemica

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Rivoli, sì alla mozione “Rischi della cultura gender”: è subito polemica

lunedì 25 Gennaio 2021 - 11:20
Rivoli, sì alla mozione “Rischi della cultura gender”: è subito polemica

È polemica a Rivoli (Piemonte) sulla mozione presentata dal gruppo consiliare Lega Salvini su “I rischi della cultura gender” in ambito scolastico. L’approvazione del documento è avvenuta il 18 gennaio, ma le polemiche paiono tutt’altro che sedate.

Azzarà: “Mozione inaccettabile e anticostituzionale”

“È inaccettabile e anticostituzionale la mozione contro il gender a scuola” ha commentato la consigliera metropolitana delegata all’istruzione, Barbara Azzarà.

“I firmatari annullano con una mozione decenni di autonomia scolastica e tanto lavoro nelle scuole anche in tema di educazione sessuale, dimostrando un atteggiamento fortemente discriminatorio“.

“Compito degli insegnanti e degli educatori – prosegue Azzarà – è accompagnare le studentesse e gli studenti ad essere cittadini del mondo, responsabili dei propri diritti e dei propri doveri, a perseguire la propria crescita umana e professionale, senza ostacoli, senza impedimenti legati al sesso, alla razza, all’orientamento religioso, politico, linguistico”.

“Cultura gender”, il testo della mozione

Ma cosa chiede la mozione dei consiglieri leghisti? Nel testo si legge: “All’ombra di concetti assolutamente condivisibili come la parità di sesso tra maschio e femmina con le pari opportunità, la lotta al bullismo e alla violenza di ogni genere, si nascondono dei rischi e delle preoccupazioni che, come eletti di questa città, dobbiamo rendere noti e stigmatizzare”.

Da qui una breve sintesi della cosiddetta “cultura gender” e dei concetti di identità di genere.

“Con questa mozione non si vuole giudicare i gusti sessuali di nessuno, che nell’età della consapevolezza sappiamo possono anche mutare, ma di certo, questo processo non lo si può e non lo si deve indurre condizionando e inculcando, nelle delicate menti dei bambini, dei concetti che null’altro possono fare se non confondere e ingenerare delle insicurezze sulla loro identità più profonda creando altresì dei gravi disorientamenti psicologici proprio nel periodo più delicato in quanto soggetto ad un naturale condizionamento esterno”.

Insomma, ciò che si mette in luce è che sia troppo presto per trattare alcuni aspetti in classe. Il timore è che possano fare più male che bene ai piccoli alunni.

In quest’ottica i consiglieri leghisti scrivono che “l’educazione alla parità tra i due sessi, l’educazione sessuale, la lotta al bullismo e alla violenza, sono temi fondamentali ma che non devono mai mettere in discussione l’incontrovertibile identità biologica che la natura ha assegnato ad ogni individuo ricorrendo magari ai concetti espressi in precedenza”.

Chiarito questo la mozione chiede che non solo di essere divulgata tra dirigenti scolastici, educatori e formatori del comune ma che siano coinvolti i genitori, data la delicatezza dei temi trattati.

Qualsiasi insegnamento riguardante l’educazione sessuale dovrà essere condiviso e sottoscritto dalle famiglie tramite una relazione apposita.

Arcigay: “Diamo il nostro supporto ad un progetto di educazione alle differenze”

La mozione ha suscitato una vera e propria bufera. L’Arcigay di Torino, ad esempio, non ha perso l’occasione per chiedere di partecipare ad un progetto di “educazione alle differenze”.

“È inaccettabile che un’istituzione promuova false informazioni che generano pesanti discriminazioni verso le cittadine e cittadini” – ha dichiarato Serena Graneri, presidente dell’organizzazione.

“Chiediamo che la mozione venga ritirata e che sia promosso in tutte le scuole del Comune di Rivoli un progetto di educazione alle differenze, a cui offriamo il nostro supporto nella realizzazione. L’approvazione della mozione ci ricorda quanto sia necessaria e urgente una legge che tuteli la nostra comunità da attacchi omolesbobitransfobici. Ci auguriamo che venga ripresa il prima possibile la discussione in Senato del testo di legge Zan“.

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