Sono circa 165mila le dosi di vaccino in meno che Pfizer invierà in Italia come comunicato dal Commissario Straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri. Tramite un comunicato si ribadisce che la decisione di Pfizer è stata “unilaterale” e che ha “unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano. Di conseguenza, e in modo del tutto arbitrario”, nella “prossima settimana a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi“. Una decisione “non condivisa né comunicata agli uffici del Commissario, produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni”.
Le regioni più “fortunate” sono Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta che non vedranno ridotto l’ammontare delle dosi dei vaccini Pfizer-BioNTech in consegna. Brutte notizie per Emilia Romagna, Lombardia e Veneto che, con circa 25mila dosi, sono le regioni più colpite. Male anche il Lazio con 12mila la Puglia con 11.700.
Vaccino anti-Covid, Pfizer annuncia tagli per l’Italia
“È davvero sconsigliabile utilizzare un tipo di vaccino anti-Covid per la prima dose e uno diverso per la seconda”, dichiara Arcuri intervistato a Domenica In su Rai1. “Se ci si vaccina con Pfizer è consigliabile che la dose di richiamo la si faccia con lo stessa vaccino – ha spiegato -. Il termine di intervallo di tre settimane fra prima e seconda dose pensiamo che sia bene rispettarlo”.
Intanto allo Spallanzani di Roma al via richiami del vaccino anti-Covid: “Tra oggi e domani faremo il richiamo agli operatori sanitari e delle Uscar. Sono in tutto 130”, ha dichiarato il direttore sanitario dell’istituto Francesco Vaia riferendosi ai sanitari vaccinati lo scorso 27 dicembre.