Torna la dicitura “genitore 1 e 2” sulle carte d’identità dei minori. Ad affermarlo il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che spiega che la misura garantirebbe la “conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento Ue e si superano le problematiche applicative segnalate dal Garante della privacy” sul decreto del 2019, promosso dall’allora ministro Salvini.
La dicitura “genitore 1 e genitore 2” aveva infatti già una volta rimpiazzato quella di “padre e madre”. Successivamente, nel 2019, Matteo Salvini aveva nuovamente modificato la normativa mediane nuovo decreto. Adesso parrebbe avvenire, ancora una volta, l’operazione inversa.
Il Garante per la protezione dei dati personali – chiarisce il ministro Lamorgese – “ha rilevato che l’applicazione delle nuove disposizioni ha comportato notevoli criticità, in termini di protezione dei dati e di tutela dei minori, nei casi nei quali i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale non siano riconducibili alla figura materna o paterna, ora espressamente previste, e ha rappresentato la necessità di adeguare le disposizioni al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo in materia di trattamento dei dati personali”.
Una modifica ulteriore è stata proposta il 15 ottobre 2020, “modifica del decreto ministeriale del dicembre 2015 finalizzata a ripristinare nella disciplina di emissione della carta d’identità elettronica la parola genitori, in sostituzione di padre e madre, per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo e superare le problematiche applicative segnalate dal Garante dei dati personali. Il nuovo schema di decreto ministeriale ha già ottenuto il concerto del ministero dell’Economia e di quello della Pubblica amministrazione, ed è in attesa del parere del Garante della protezione dei dati a seguito del quale sarà sottoposto all’esame della conferenza Stato-Città”.