Sono ore convulse per il futuro del Governo Conte. Il premier, poco dopo le 16, è salito al Quirinale per illustrare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “la situazione politica determinatasi a seguito delle dimissioni” delle ministre e del sottosegretario di Iv ed ha “rappresentato la volontà di promuovere in Parlamento l’indispensabile chiarimento politico mediante comunicazioni da rendere dinanzi alle Camere”.
L’incontro con Mattarella è durato circa un’ora. Il capo dello Stato ha quindi firmato il decreto con il quale vengono accettate le dimissioni di Teresa Bellanova dalla carica di ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali (incarico ad interim Conte), di Elena Bonetti dalla carica di ministro senza portafoglio e di Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato.
Conte ha quindi manifestato “la volontà di promuovere in Parlamento l’indispensabile chiarimento politico mediante comunicazioni alle Camere”, riferisce una nota del Quirinale. Secondo quanto si apprende, Conte terrà comunicazioni nell’Aula della Camera lunedì. L’orario sarà definito dal presidente Fico dopo essersi consultato con la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.
La crisi del governo Conte, lunedì chiarimenti in Aula
“Noi siamo stati molto chiari, chi stacca la spina, chi mette in difficoltà il governo non è più un interlocutore, e questa situazione di instabilità sta danneggiando l’Italia anche davanti alla comunità internazionale”, afferma Luigi Di Maio al Tg1, rispondendo alla domanda se ci siano ancora margini per ricucire con Matteo Renzi.
Anche Salvini si è consultato con il Capo dello Stato: “Ho appena parlato con il presidente Mattarella e gli ho chiesto, non solo a nome del centrodestra unito, ma di 60 milioni di italiani che non stanno capendo cosa succede, di fare in fretta. Se Conte non ha più i numeri, si faccia da parte”. “Il centrodestra ha idee, progetti e uomini per rilanciare il Paese. L’Italia non può permettersi un governo fantasma”. “Il presidente Conte o va a dimettersi da Mattarella, o viene in Parlamento e ci racconta se ha trovato qualche senatore che gli ha dato la fiducia – ha concluso – C’è un piano vaccinale che rischia di essere in ritardo, c’è la scuola e il lavoro che soffrono”.