“Andiamo a bruciargli casa”, “la Regione arretra, le donne avanzano. Molto più di 194, questa è guerra”. Parole che spaventano quelle rivolte all’assessore alla Cultura della Regione Marche Giorgia Latini, sulla sua posizione contro l’aborto. Non ha tardato a rispondere l’assessora in un post su Facebook con tanto di foto delle minacce.
Minacce all’assessore della Regione Marche, le reazioni
“Ho già ribadito in Consiglio che ognuno è libero di scegliere secondo coscienza – spiega -, ma quando la scelta di abortire è condizionata da mancato sostegno psicologico e da problemi economici, le istituzioni e la società non possono abbandonare la donna in difficoltà e devono fare di tutto per sostenere la maternità e la vita tutelando la salute della donna”. “Ho ribadito anche – prosegue l’assessore – che ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero qualora questo non scada in insulti e minacce come è accaduto nei miei confronti. A tutti coloro che nutrono questi sentimenti di odio rivolgo la mia preghiera affinché nei loro animi venga lasciato spazio all’amore verso il prossimo e al rispetto reciproco”.
Sempre attraverso Fb, Latini ha incassato la solidarietà del presidente della Regione, Francesco Acquaroli: “Esprimo vicinanza e sostegno all’assessore Giorgia Latini, oggetto di questo violento attacco, solo per aver espresso la sua legittima e personale opinione in merito alla difesa della vita e al sostegno alla maternità – scrive in un post – .Condanno e rifiuto questa violenza verbale che da molti anni non apparteneva al dibattito nella nostra regione. Si possono avere legittimamente opinioni divergenti, senza però mai scadere nelle minacce. Buona Domenica a tutti, nella speranza che il rispetto del prossimo prevalga sempre”.
Minacce all’assessore della Regione Marche, la solidarietà della Lega
“L’integralismo, purtroppo, non ha colore. Chi davvero lotta per i diritti di qualcuno non fa minacce come quelle che sta subendo il nostro assessore regionale Giorgia Latini a cui va tutta la nostra solidarietà. Che siano sconsiderati o militanti politici la sostanza non cambia per chi, come la Lega, crede nella democrazia: ruoli amministrativi, opinioni, proteste se democratiche nulla devono avere a che fare con la barbarie che è sempre e comunque da condannare. Sull’aborto la scelta spetta solo alla donna, che è padrona del suo corpo. Alle istituzioni spetta non lasciare le donne sole, determinando le condizioni sociali e sanitarie perchè la scelta possa essere adeguatamente ponderata ed effettuata in completa sicurezza”. Lo dichiarano il commissario regionale della Lega Marche on. Riccardo Augusto Marchetti ed i consiglieri regionali del Carroccio dopo le minacce ricevute dall’assessore regionale Giorgia Latini per le sue posizioni personali sull’ aborto.