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Dpcm, dal 15 gennaio possibili nuove zone rosse: ecco gli scenari

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Dpcm, dal 15 gennaio possibili nuove zone rosse: ecco gli scenari

domenica 10 Gennaio 2021 - 07:30
Dpcm, dal 15 gennaio possibili nuove zone rosse: ecco gli scenari

Il 15 gennaio si avvicina e con esso anche la deadline per l’approvazione del nuovo Dpcm firmato Giuseppe Conte. Se da un lato si registra l’abbassamento della soglia dell’Rt, dall’altro il governo valuta (su impulso dell’Istituto superiore di Sanità) nuove strette per le zone in cui l’incidenza settimanale dei casi sarà superiore a 250 ogni 100mila abitanti.

Secondo gli esperti, la soglia ottimale di 50 casi ogni 100mila sarebbe però l’unica che garantisce “il completo ripristino sull’intero territorio nazionale” del contact tracing. E se il Veneto, con questo scenario, sarebbe dunque rosso con i suoi 453,31 casi, l’Emilia Romagna, con 242,44 casi, si “salverebbe”.

Sarà quindi decisiva la riunione di lunedì tra governo e Regioni convocata dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. Secondo quanto si apprende, i presidenti di Regione ritengono che l’automatismo potrebbe penalizzare eccessivamente le Regioni che fanno il maggior numero di tamponi.

Dpcm, i nuovi scenari disegnati dal Governo

Filtrano però le prime indicazioni sulle disposizioni contenute nel nuovo Dpcm allo studio del governo. Verrà quasi certamente confermato il divieto di spostamento tra le Regioni, comprese quelle in zona gialla con il coprifuoco alle 22. Allo studio la proroga dello stato d’emergenza in scadenza il prossimo 31 dicembre. Bar e ristoranti potranno rimanere aperti solo in zona gialla e solo fino alle 18. “Ok” anche alla norma che prevede la possibilità di andare a trovare amici e parenti una sola volta al giorno e per un massimo di due persone oltre ai minori di 14 anni.

Non ci sarà la riapertura degli impianti da sci prevista per il18 gennaio, la chiusura verrà infatti prorogata. “Prima si mettono in sicurezza sanitaria le comunità, prima si fanno tornare a scuola in presenza tutti gli studenti delle scuole superiori e poi si potrà tornare a parlare di impianti da sci”, ha dichiarato il ministro Boccia negli scorsi giorni.

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