L‘anno che ci lascia, ha segnato tracce profonde nella nostra vita civile ed ecclesiale. Della prima conosciamo già il numero delle vittime e i danni economici al presente (certamente inferiori di quelli futuri). Vi sono altri passaggi però che, a livello profondo e meno percepito, rischiano di condizionarci sempre più nel futuro. La paura innanzitutto di un presente segnato da depressione psichica ed economica, la diffidenza verso l’altro, potenziale untore e l’abitudine alla asocialità nutrita dai vari lockdown più o meno camuffati. Ma peggio ancora si è rafforzata l’attitudine a non pensare con la propria testa, a credere ai massmedia del giornale unico globale, ad obbedire ciecamente alle direttive che vengono dall’ alto (OMS, UE, governo italiano) pur essendo coscienti della inaffidabilità di essi.
Messi dinnanzi ad un fenomeno macroscopico come la pandemia, tante, troppe persone si sono scoperte sole e quindi disposte a fidarsi di chiunque si ammanti con il carisma della scientificità e dell’universalità, ovvero di qualunque istituzione che si mostri in possesso di una verità medica dogmaticamente ed universalmente accettata. E’ un fenomeno che accrescerà nelle prossime settimane a causa dell’adorazione del vaccino-salvatore, a cui tutti debbono deferenza e venerazione. Il lavaggio del cervello è già partito da medici, politici, uomini dello spettacolo; e per i reprobi dubbiosi è già scattata l’indignazione generale, la gogna mediatica; per gli ostinanti già si minaccia il licenziamento e la morte civile.
Nel mondo ecclesiale è avanzato un processo in atto da lungo tempo. Il messaggio evangelico diventa funzionale, in modo praticamente esclusivo, a salvare i corpi, soddisfare bisogni materiali e a creare una condizione di migliore vivibilità della vita terrena. Lo stesso ricorso a Dio, nella preghiera e nella penitenza è finalizzato soltanto a questo.
La vita ultraterrena? Il senso sovrannaturale di quanto sta avvenendo? In tanta attenzione per la vita dei fratelli, quanto ci si preoccupa della loro salvezza eterna? Vi è relazione tra il peccato dell’uomo e i guai attuali del mondo? Dio che ne pensa?
Non c’è dubbio che la risposta dei cristiani è stata inadeguata a causa di una fede, ormai da troppo tempo abituata soltanto a migliorare la vita terrena. Il vento torrido del secolarismo flagella la Chiesa ed inaridisce sempre più le sorgenti dello spirito. E così le chiese si sono svuotate, i governi sono entrati nella liturgia, l’associazionismo si è quasi paralizzato. Leggi anticristiane e antiumane entrano in vigore nella sostanziale indifferenza del popolo di Dio e dei pastori. Il moralismo ha prevalso sull’ascetica, l’attivismo caritativo oscura ogni traccia di vita spirituale. Non si guarda più in alto ma soltanto di fianco.
Diego Torre