L’esperienza del Covid-19 dovrebbe spingerci a prepararci a pandemie peggiori. Questo l’avvertimento di Michael Ryan, responsabile del comparto emergenze dell’Oms, ad un anno esatto dal giorno in cui le Nazione Unite ricevettero la notizia della diffusione del virus a Wuhan.
La gravità dei numeri e la drammaticità dell’esperienza non devono far perdere di vista una considerazione: “Questa pandemia è stata molto grave – ha dichiarato, infatti, Ryan -. Si è diffusa in tutto il mondo in modo estremamente rapido e ha colpito ogni angolo di questo pianeta, ma non è necessariamente la più grande. Mentre il virus è facilmente trasmissibile e uccide le persone, il suo attuale tasso di mortalità è ragionevolmente basso rispetto ad altre malattie emergenti”.
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Oms, i numeri del Covid-19
I numeri del Covid-19 sono drammatici. A partire da dicembre 2019, si parla di 81.103.454 di casi totali e di 1.770.304 morti. Il numero più alto è negli Usa, che contano ben 334.025 decessi registrati.
Tuttavia, Michael Ryan afferma che potrebbero verificarsi pandemie peggiori ed è quindi necessario prepararsi a tale eventualità in modo da arginarla, reduci dalla terribile esperienza del Covid-19: “Dobbiamo prepararci per qualcosa che potrebbe essere ancora più grave in futuro“.
Per questa ragione l’Oms ha già avvertito: “Solo se i Paesi cercano e testano in modo efficace si sarà in grado di raccogliere le varianti e adattare le strategie per farcela”. Una strategia di ampio respiro, insomma, che prevede di “aumentare la capacità di sequenziamento genomico in tutto il mondo” e condividere i dati con l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite e gli altri Paesi.