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La variante inglese circola da settembre: perché ci è stata nascosta?

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La variante inglese circola da settembre: perché ci è stata nascosta?

martedì 22 Dicembre 2020 - 12:28
La variante inglese circola da settembre: perché ci è stata nascosta?

Alla notizia della nuova variante del Covid-19, il Governo italiano ha deciso di bloccare i voli da e per la Gran Bretagna. Numerose sono le incertezze che in questo momento agitano il mondo intero, prima tra tutte quella relativa al vaccino, la cui efficacia potrebbe ora essere messa in seria discussione.

Tuttavia, ci sono anche altre domande che non possono non venire in mente, soprattutto perché ricordano dinamiche già vissute proprio agli albori della pandemia, quando il Covid-19 da Wuhan ha iniziato a circolare per il mondo intero. Una di queste è: perché i provvedimenti contro la variante inglese arrivano solamente adesso?

Variante inglese, a settembre i primi dati

La circolazione di una forma più aggressiva del virus era, infatti, cosa nota già da mesi. Come attesta il grafico pubblicato ieri dall’European Centre for Disease Prevention and Control, il mese di ottobre ha visto un’impennata dei casi In Inghilterra che ne fornisce prova concreta. Eppure solo dagli inizi di dicembre si è cercato di arginare il pericolo con Boris Johnson che ha alla fine approvato un nuovo lockdown totale affermando: “Non è possibile ignorare la velocità di trasmissione della nuova variante. Quando il virus cambia il suo metodo di attacco, dobbiamo cambiare il nostro metodo di difesa”.

Da lì anche lo stop italiano ai voli, che tuttavia non è stato esteso ai movimenti da e per Olanda e Danimarca, Paesi pure indicati dall’Oms come “a rischio” per il nuovo e temuto contagio.

Era il 14 dicembre quando il segretario alla Salute inglese Matt Hancock aveva fatto cenno alla registrazione da parte di una sessantina di autorità locali di infezioni legate alla variante del Covid-19, oggetto di nuovi studi.

Nella stessa data, in conferenza stampa a Ginevra, il capo delle operazioni di emergenza dell’Oms, Mike Ryan, aveva parlato di molte varianti diverse di Coronavirus, un insieme all’interno del quale quella inglese era solo una da monitorare.

A parlarne anche l’epidemiologa dell’Oms Maria Van Kerkhove, spiegando che non c’erano prove di un comportamento diverso rispetto alle varianti già note. Lo studio era affidato al Virus Evolution Working Group, all’interno di quello più ampio sulle mutazioni nei visoni.

Intanto, dopo l’avvento di restrizioni più rigide nel Sud-Est dell’Inghilterra, l’area maggiormente colpita dai contagi, il 19 dicembre, a seguito di aggiornati e preoccupanti dati sulla nuova variante, le misure sono state inasprite passando ad una sorta di “zona super-rossa”.

“Hanno taciuto, non ci hanno avvertito…”

“Ciò che mi fa arrabbiare è che gli inglesi sapevano già da settembre che era in circolazione questa variante“, ha dichiarato il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. “Hanno taciuto, non ci hanno avvertito…”. Il virologo Andrea Crisanti, inoltre, aggiunge che la variante è apparsa in Spagna durante l’estate per spostarsi in seguito attraverso i flussi turistici.

L’Olanda, primo Stato europeo a sospendere i voli dall’Inghilterra, è stato seguito dal Belgio, che ha bloccato anche i collegamenti ferroviari. In seguito l’ordinanza di Di Maio. Tuttavia, la variante ormai è stata rintracciata anche in Australia, Danimarca e Olanda, pertanto la misura appare decisamente insufficiente.

Il primo paziente contagiato dalla variante inglese è d’altronde già strato rintracciato entro i nostri confini e non è difficile ipotizzare che potrebbero purtroppo esservene anche degli altri.

La situazione ricorda purtroppo tristi precedenti: la Cina che nasconde i contagi, il blocco ai voli diretti aggirato mediante quelli con gli scali e tanto altro ancora. A differenza che oggi il popolo italiano porta sulle spalle i segni di numerosi sacrifici economici, affettivi, e non solo. La speranza è sempre quella che la storia sia maestra di vita, ma purtroppo non sempre questo avviene.

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