Aveva battezzato dei nuovi credenti e per questo è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco, mentre tornava a casa insieme alla moglie. È successo nello stato di Jharkhand, nell’India orientale.
Minacce e continue pressioni ai cristiani dell’India
Stando a quanto riportato da Info Media Christ, il pastore Salim Stephen Surin è stato ucciso l’8 dicembre.
“Hanno ucciso mio marito davanti ai miei occhi”, ha detto Tarsis, la moglie del pastore assassinato. “Ero terrorizzata nel vedere mio marito crollare dopo essere stato colpito al petto. Ho iniziato a pensare ai miei figli e ho gridato ad alta voce a Dio per salvarmi e prendermi cura dei miei due figli”. La donna è riuscita a fuggire attraverso la foresta. un cammino di oltre dieci ore per raggiungere la propria casa.
La coppia stava spostandosi in moto, di ritorno dal villaggio di Putikda, dove il pastore aveva battezzato cinque persone. Il suo corpo è stato ritrovato da viaggiatori locali sulla strada.
Secondo quanto riferito dai cristiani del luogo all’International Christian Concern, il villaggio è stato più volte minacciato per via della sua fede. Il pastore Surin ha continuato ugualmente a farvi visita e a sostenere la comunità cristiana.
27 feriti e un tentativo di stupro
Il Jharkhand e gli stati confinanti del Chhattisgarh fanno parte della cintura tribale dell’India. A partire del mese di settembre si è osservato un aumento degli attacchi ai danni dei cristiani da parte dei radicali indù, che hanno addirittura avanzato richieste al governo perché i convertiti al cristianesimo siano esclusi dall’istruzione e da opportunità lavorative.
Un altro recente episodio ha visto una cinquantina di persone attaccare una comunità di cento cristiani nel Chhattisgarh. Almeno ventisette persone sono state ferite e una ragazza ha rischiato di essere stuprata.
L’attacco è avvenuto dopo la mezzanotte del 24 novembre, dopo una riunione che aveva anche visto la celebrazione della nascita di un bambino nella comunità nel villaggio di Singawaram, nel distretto di Sukma. Gli assalitori hanno bruciato Bibbie, danneggiatole motociclette dei cristiani e accusato questi ultimi di distruggere la cultura locale con un religione straniera.
Nella lista dei 50 Paesi dove praticare il Cristianesimo è più rischioso, l’India è stata collocata al decimo posto da Open Doors, che spiega che i convertiti di origine indù sono “particolarmente vulnerabili alla persecuzione” e sono costantemente sotto pressione per tornare all’induismo.