Si tratta dell’attacco hacker più complesso e articolato degli ultimi anni ai danni dagli Usa. La vasta operazione di spionaggio ai danni dei network di diverse agenzie federali e aziende private avrebbe colpito, secondo il Politico,anche i laboratori nazionali di Los Alamos e Sandia in New Mexico e a Washington.
Il Dipartimento per l’energia e l’amministrazione per la sicurezza nucleare nazionale ha, inoltre, dichiarato di essere in possesso di prove circa una violazione dei loro network da parte degli hacker.
Non è stato ancora accertato se questi siano riusciti a rubare i dati, ma gli esperti sostengono che siano legati all’intelligence russa.
Si tratta naturalmente di un “grave rischio”. La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency ha spiegato infatti che i pirati informatici hanno attentato a sistemi governativi e privati mediante “tattiche, tecniche e procedure che non sono ancora state scoperte”.
La vulnerabilità del software della SolarWinds, inoltre, non sarebbe l’unica via attraverso cui gli hacker avrebbero organizzato il loro attacco: probabilmente sono stati sfruttati anche altri metodi di intrusione.
Intanto, l’elenco delle “vittime” si allunga. Sono oltre 40 in tutto il mondo i clienti Microsoft colpiti, l’80% con sede negli Stati Uniti, il resto tra Canada, Messico, Belgio, Spagna, Gran Bretagna, Israele ed Emirati Arabi Uniti. E probabilmente a lista è destinata ad ancora ad aggiornarsi.