“Siamo liberi”: questo il messaggio vocale che ha potuto finalmente ascoltare la moglie di uno dei 18 pescatori di Mazara del Vallo (Trapani) trattenuti in Libia da ormai 108 giorni.
“Siamo felicissimi di questa notizia – ha dichiarato il vescovo di Mazara, mons. Domenico Mogavero -. Tre mesi vissuti insieme ai familiari ci avevo resi scettici, ma ora l’incubo è finito”. Intanto, il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sono volati a Bengasi.
“La liberazione dei nostri connazionali in Libia dopo oltre cento giorni, se confermata, sarebbe una notizia bellissima! Siamo tutti dalla parte delle famiglie dei pescatori. Viva l’Italia”, ha twittato Maria Elena Boschi.
“Dopo oltre 100 giorni di prigionia i pescatori di Mazara del Vallo sono liberi. Grazie al lavoro dell’intelligence, alle pressioni dell’opinione pubblica e della politica, a cominciare da Forza Italia, le famiglie dei sequestrati passeranno un Natale sereno”, ha scritto su Twitter Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia.
Gli equipaggi di due pescherecci italiani di Mazara del Vallo si trovavano a Bengasi da inizio settembre. Si tratta in tutto di 18 persone: 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi. Le loro famiglie, durante le scorse settimane, erano rimaste di fronte alla Camera dei deputati per giorni, chiedendone a gran voce la liberazione.
“I nostri pescatori sono liberi – esulta il ministro Di Maio su Facebook -. Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari. Grazie all’Aise (la nostra intelligence esterna) e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa. Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo. Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi. Viva l’Italia”.