Porte Aperte mette in guardia sul crescente numero di accuse per blasfemia nei confronti dei cristiani egiziani. Residenti di un paese maggioranza musulmana, i cristiani in Egitto sono sovente vittime di persecuzioni e discriminazioni. Rapiti o arrestati ingiustamente, spesso si vedono rivolgere l’accusa di blasfemia.
Questo genere di attacchi si sono moltiplicati – secondo l’organizzazione – nelle ultime settimane, in particolare a danno della minoranza copta. Notevole influsso avrebbe avuto anche la ripubblicazione da parte di Charlie Hebdo delle vignette con la caricatura del profeta Maometto.
Il 25 novembre, centinaia di musulmani del villaggio di Barsha hanno attaccato i loro vicini cristiani. Ingenti danno sono stati arrecati alle abitazioni e alla chiesa del luogo. Stando a quanto riferito, uno dei cristiani del villaggio aveva pubblicato su Facebook un commento offensivo dell’Islam.
Analoghe vicissitudini per un cristiano e una ragazza musulmana, accusati di “insulti e disprezzo per l’Islam” sui commenti di Facebook. L’11 novembre, infine, due cristiani copti, Ayman Rida Hanna e Mounir Masaad Hanna, sono stati portati in tribunale dopo essere stati arrestati per blasfemia a giugno. Il motivo è da rintracciare in un video che mette in discussione la preghiera musulmana.