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Nigeria inserita tra i Paesi che tollerano la violazione della libertà religiosa

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Nigeria inserita tra i Paesi che tollerano la violazione della libertà religiosa

mercoledì 09 Dicembre 2020 - 10:48
Nigeria inserita tra i Paesi che tollerano la violazione della libertà religiosa

La Nigeria è stata inserita dal Dipartimento di Stato americano nella lista dei “Paesi di particolare interesse” ai sensi dell’International Religious Freedom Act. Si tratta della prima democrazia laica a comparirvi.

Gli aggiornamenti della lista sono stati resi noti in conferenza stampa lunedì. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha specificato che si tratta dei Paesi che “hanno commesso o tollerato violazioni sistematiche, continue ed eclatanti della libertà religiosa“.

Violazione della libertà religiosa: la Nigeria

Birmania, Cina, Eritrea, Iran, Nigeria, Corea del Nord, Pakistan, Arabia Saudita, Tagikistan e Turkmenistan sono i Paesi che gli Usa hanno indicato come PCC, ossia Countries of Particular Concern (“Paesi di particolare preoccupazione”) ai sensi dell’International Religious Freedom Act del 1998. Si tratta del documento che ha sancito propriamente la nascita della Commissione statunitense che monitora il rispetto del diritto universale alla libertà di religione o credo all’estero.

Gayle Manchin, presidente della Commissione, ha sottolineato in particolare l’inserimento della Nigeria nel novero. “Siamo lieti che il Dipartimento di Stato abbia nominato 10 Paesi PCC. Accogliamo con particolare favore la designazione della Nigeria per la prima volta come PCC per la tolleranza di gravi violazioni della libertà religiosa, che l’USCIRF raccomandava dal 2009”.

Si tratta della prima democrazia laica nominata PCC. La tutela della libertà religiosa dev’essere attenzionata per tutte le forme di governo.

Cristiani massacrati solo per la loro fede

Il reverendo Johnnie Moore, membro della Commissione, ha di recente dichiarato a Fox News il peggioramento della situazione nigeriana: “Migliaia di chiese sono state date alle fiamme, bambini massacrati, pastori decapitati e case e campi incendiati a decine di migliaia, con persone prese di mira solo per la loro fede cristiana“.

“C’è poco o nessun prezzo da pagare per il rapimento, l’estorsione, gli incendi di chiese, o per il caos e l’assassinio di cristiani. Anche quando la polizia o l’esercito catturano effettivamente i colpevoli, la magistratura non tratterrà seriamente i rapporti con i criminali / terroristi”, ha dichiarato il rabbino Abraham Cooper, che insieme al reverendo Moore ha scritto un libro sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria.

“Ci sembra molto, molto chiaro che per vari motivi, il governo sta venendo meno alla sua responsabilità fondamentale di proteggere i suoi cittadini“, ha detto il reverendo Moore a The Christian Post. “In ogni aspetto della società nigeriana, che il leader religioso fosse musulmano o cristiano o se la vittima stesse descrivendo qualcosa che le era accaduto nel centro del Paese o per mano dell’ISIS o di Boko Haram nel nord-est, era davvero chiaro che tutti pensavano che il governo non stesse facendo abbastanza o non fosse in grado di fare abbastanza”.

Dipartimento di Stato americano, gruppi e Stati da monitorare

Il Dipartimento di Stato ha annunciato anche di star inserendo le Comore, Cuba, Nicaragua e Russia in una lista di controllo speciale per i governi che si sono impegnati o hanno tollerato gravi violazioni della libertà religiosa. Designati anche Entities-of-Particular Concern, ossia gruppi che suscitano particolare preoccupazione: al-Shabaab, al- Qaeda, Boko Haram, Hayat Tahrir al-Sham, Houthi, ISIS, ISIS-Grande Sahara, ISIS-Africa occidentale, Jamaat Nasr al-Islam wal Muslimin e talebani.

“Vogliamo lodare il Segretario Pompeo per la sua leadership nel promuovere la libertà religiosa internazionale”, ha detto il presidente di In Defense of Christians, Toufic Baaklini. “La designazione della Nigeria come PCC è un primo passo necessario per rispondere al genocidio cristiano in quel Paese. L’Arabia Saudita si merita ancora una volta la designazione del PCC e incoraggiamo il Segretario ad astenersi dal rilasciare al regno la rinuncia alle sanzioni che riceve ogni anno dal 2006″.

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