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La denuncia di ‘Siciliani Liberi’: “Riscossione Sicilia non venga fagocitata dall’Agenzia delle Entrate”

Gabriele Giovanni Vernengo

La denuncia di ‘Siciliani Liberi’: “Riscossione Sicilia non venga fagocitata dall’Agenzia delle Entrate”

mercoledì 09 Dicembre 2020 - 17:01
La denuncia di ‘Siciliani Liberi’: “Riscossione Sicilia non venga fagocitata dall’Agenzia delle Entrate”

La denuncia di 'Siciliani Liberi': "Riscossione Sicilia non venga fagocitata dall'Agenzia delle Entrate"

Riscossione Sicilia viene fagocitata dall’Agenzia delle Entrate statale, senza neanche interpellare la Regione”, si legge così nel comunicato diramato dal movimento indipendentista ‘Siciliani Liberi’.

Un po’ di storia del movimento

“Siciliani Liberi”, nasce come movimento a gennaio 2016, con lo scopo di realizzare il sogno di tante anime indipendentiste. Dal 2017 ‘Siciliani Liberi’ si è presentata alle elezioni amministrative in diversi comuni, in particolare a Palermo, sostenendo come candidato a sindaco Ciro Lomonte (eletto in seguito segretario nazionale del Movimento) ed alle elezioni regionali con il candidato presidente Roberto La Rosa. L’ obiettivo delle candidature? Far sentire la voce dei siciliani indipendentisti e offrire un’alternativa valida rispetto ai partiti tradizionali.

Nonostante gli sforzi messi in campo, il neonato movimento non riesce ad entrare in nessuna istituzione ma continua certamente a portare avanti le proprie battaglie attraverso le svariate iniziative portate nelle piazze e condivise anche dal comparto giovanile di “Siciliani Liberi”.

Le ‘magagne’ alla nascita di Riscossione Sicilia

“Non appena nata, a Riscossione Sicilia – si continua a leggere nel comunicato – le sono state affibbiate passività del Montepaschi Serit, in una logica coloniale, e poi la gestione scandalosa dei partiti coloniali ha fatto il resto. Le normative nazionali, che hanno riservato i bocconi più grossi a Equitalia, hanno a poco a poco affamato la nostra società di riscossione, al punto che i dipendenti, disperati, oggi sono pure contenti di diventare “statali”. Ma lasciamo perdere i dipendenti, crediamo che sia comprensibile che questi abbiano una visione ristretta, corporativa…”.

Quali saranno le conseguenze?

“Dare allo Stato la riscossione significa né più né meno dare ancor di più di quanto già non avvenga allo Stato i cordoni della borsa, il quale, come sempre ha fatto, – si legge ancora nel comunicato – li userà per darci sempre meno risorse e ‘saccheggiarci’ secondo il solito copione colonialista. Oggi il colonialismo in Sicilia sta facendo un passo avanti, ed è giusto che si sappia e Siciliani Liberi, unica voce a farlo, lo denuncia con forza!”.

Una riforma incostituzionale

“La norma – viene spiegato nel comunicato – è gravemente incostituzionale come tutte le norme che regolano i rapporti tra Stato e Regione Siciliana”. Infatti, Il 2 comma dell’articolo 37 dello Statuto riserva alla Regione gli uffici di accertamento e riscossione delle imposte.

L’articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 1074/1965 dispone che la Regione si avvalga degli uffici periferici dello Stato per l’accertamento finché non si dota di quelli propri, mentre in via definitiva, nelle funzioni di riscossione per mezzo degli agenti costituiti dalle norme regionali vigenti in materia.
La proposto viola contemporaneamente la Costituzione e i Decreti attuativi della stessa.

“Ma tanto lo Stato – tuona in conclusione Siciliani Liberi – sa che in Sicilia non troverà alcuna opposizione. Anziché regionalizzare l’Agenzia delle Entrate, come sarebbe giusto da Statuto, si statalizza l’Agenzia della Riscossione”.

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