Il Regno Unito ha approvato la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech. Le prime dosi saranno somministrate dalla prossima settimana, ma le perplessità sul farmaco sono ancora notevoli, soprattutto in relazione a gravidanze e fertilità degli individui.
Oltretutto, come rivela Il Giornale sulla scia dell’Independent, una clausola di immunità contro le azioni legali vigerebbe sulla somministrazione del vaccino in caso di esito negativo della stessa.
Vaccino Pfizer-BioNTech: “Non si possono escludere rischi per fertilità, gravidanza e allattamento”
I siti governativi hanno condiviso i primi documenti informativi sul vaccino Pfizer-BioNTech. Sebbene siano fornite le nozioni basilari sul farmaco e se ne espongano controindicazioni ed effetti collaterali, il testo induce anche alcune perplessità, dovute al fatto che fondamentalmente del vaccino molti aspetti non si conoscono ancora.
Su gravidanza, fertilità e allattamento, ad esempio, si legge: “I dati sull’uso del vaccino mRNA COVID-19 BNT162b2 non esistono o sono limitati. Gli studi di tossicità riproduttiva sugli animali non sono stati completati. Il vaccino mRNA COVID-19 BNT162b2 non è raccomandato durante la gravidanza. Per le donne in età fertile, la gravidanza deve essere esclusa prima della vaccinazione. Inoltre, le donne in età fertile deve essere consigliato di evitare la gravidanza per almeno 2 mesi dopo la seconda dose”.
“Non è noto se il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 abbia un impatto sulla fertilità”, prosegue il documento. E poi: “Non è noto se il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 sia escreto nel latte umano […] i rischi per i neonati/bambini non possono essere esclusi”.
Vaccino Pfizer-BioNTech, approvazione in rolling review
Il Regno Unito intanto ha ordinato 40 milioni di dosi ed entro fine anno ne arriveranno altre. Il vaccino Pfizer-BioNTech è stato approvato in modalità rolling review, dunque la valutazione del farmaco avverrà in corso d’opera. Si tratta di un procedimento consentito in caso di emergenza.
La decisione dell’Agenzia europea del farmaco arriverà il 29 dicembre.
“Alcune settimane di esame approfondito da parte dell’Ema sono meglio di un’autorizzazione frettolosa per immettere un vaccino in commercio”, ha polemizzato Peter Liese, eurodeputato rappresentante la Cdu a Bruxelles.