Approvato il Dpcm di Natale, non senza polemiche e discussioni. Tra i punti più controversi il divieto di spostamento da un comune all’altro per il 25-26 dicembre e l’1 gennaio. Sebbene alcuni punti del documento siano ancora oggetto di discussione, altre direttive sono già state accolte.
Il Dpcm avrà validità a partire da domani 4 dicembre. Oltretutto, esso avrà probabilmente l’eccezionale durata di 50 giorni contro i 30 della forma standard, proprio per fronteggiare la delicata situazione del periodo delle feste di Natale e Capodanno. Il decreto con molta probabilità scadrà dunque il 15 gennaio.
Decreto di Natale, restrizioni più dure per i festivi
Il sistema di suddivisione dell’Italia in zone è stato confermato. Approvata anche la prosecuzione del coprifuoco nazionale dalle 22 e la chiusura dei ristoranti in zona gialla alle 18.
Nessuna eccezione per il periodo propriamente festivo da Natale all’Epifania, che vedrà al contrario un inasprimento delle restrizioni anti contagio.
A prescindere dal fatto che ci si trovi in zona gialla, rossa o arancione, gli Italiani dal 21 dicembre in poi non potranno più spostarsi da una Regione all’altra, se non per motivi di lavoro, salute, necessità o per fare ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Approvato nuovo decreto legge: è subito polemica
L’indicazione di “situazioni di necessità” non meglio definite ha aperto un fitto dibattito con le Regioni. Discussioni suscitate anche dalla chiusura dei ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi fa ritorno dall’estero.
Origine di forti discussioni e aperti contrasti anche la decisione relativa agli spostamenti. La linea prevalente pare essere quella dura, supportata in primo luogo da Pd, M5s e Leu; una rigidità che continuerà a permanere anche qualora la Penisola dovesse tingersi per intero di giallo.
I ministri Teresa Bellanova ed Elena Bonetti hanno chiesto la cancellazione del divieto di spostamento dal proprio Comune per il 25 -26 dicembre e l’1 gennaio, ricevendo un secco rifiuto dai capi delegazione Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5s) e Roberto Speranza (Leu).
Anche da parte delle Regioni si attendono pareri contrastanti. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, e Giovanni Toti, presidente della Liguria, hanno ad esempio già criticato la scelta, illustrandone le spiacevoli conseguenze a cui potrebbe portare.
“Se vostra mamma vive sola a Laigueglia ma voi abitate ad Alassio, scordatevi di trascorrere il Natale con lei”, ha dichiarato Toti.
Nuovo Dpcm, le norme sulla scuola
Si tratta di uno dei tasti dolenti, su cui il Governo ha intensamente dibattuto. Le lezioni in presenza per le scuole superiori resteranno sospese fino al 7 gennaio 2021. Successivamente gli studenti potranno ritornare fra i banchi dei loro istituti.