Uccisi quattro cristiani dagli estremisti dell’Isis. Le autorità riferiscono che una delle vittime è stata decapitata, mentre un’altra è stata bruciata viva.
L’atroce misfatto è avvenuto sull’isola indonesiana di Sulawesi. Gli uccisi erano membri di una comunità cristiana. Da quanto si apprende, un gruppo di persone con spade e pistole ha teso un’imboscata al villaggio di Lembantongoa, uccidendo, appunto, alcuni residenti e bruciando delle abitazioni, tra cui una usata per le preghiere.
Nessun arresto è stato effettuato al momento. Non sono note le ragioni dietro l’attacco, ma le autorità locali indicano come possibili autori i “Mujahideen dell’Indonesia orientale”, gruppo radicale dell’arcipelago affiliato all’Isis.
Violenza contro i cristiani: 300 arresti ingiusti al mese
Purtroppo la violenza contro le comunità cristiane vanta numeri esorbitanti. Secondo il rapporto “Libera i tuoi prigionieri” di Aiuto alla Chiesa che Soffre, sono in media oltre 300 i cristiani ingiustamente imprigionati ogni mese nei 50 Paesi più a rischio.
Il rapporto mostra gli scenari più disparati: dalle prigionie per motivi di coscienza alle detenzioni arbitrarie, passando per i processi ingiusti, le condizioni carcerarie inadeguate, le torture e la pressione per spingere i credenti a rinnegare la propria fede.
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