“Dio ha cura di te”, “Quando ho paura io confido in Te”, “Gesù ritorna”, “Fuori c’è tempesta ma Dio è la mia pace”. Questi alcuni degli slogan presenti sugli striscioni dei “Senza nome”, gruppo di giovani palermitani della chiesa evangelica Parola della Grazia, che domenica 29 novembre ha dato il via ad un’iniziativa pacifica allo scopo di portare speranza e conforto in giorni duri come quelli della pandemia.
Frasi tratte dalla Bibbia sono state affisse su lunghi striscioni telati messi in mostra negli spazi antistanti l’ingresso alle strutture di Villa Sofia e Ospedale Cervello, Ospedale dei Bambini e Ingrassia, Ospedale Civico e Policlinico e all’interno della Fiera del Mediterraneo.
“Vogliamo portare un messaggio di speranza”, racconta uno dei ragazzi.
“È un desiderio nato dal cuore di Dio – spiega Salvo, uno dei promotori dell’iniziativa -. Gesù sta tornando e ama le persone. Gesù non si è dimenticato di loro. Ed è questo che vogliamo fare sapere. Questo è il messaggio per la nostra città in un momento così triste. Vogliamo incoraggiare chi è malato e stanco, confortare e dare sostegno a chi ha il cuore spezzato e non ce la fa. A loro vogliamo dire: non siete soli. C’è una chiesa che prega per voi“.
Alla Fiera del Mediterraneo di Palermo, Salvo e i Senza nome hanno incontrato i medici e gli infermieri in trincea per la lotta contro il Coronavirus. Ragazzi che con professionalità e passione svolgono il loro lavoro a fianco dei loro colleghi più anziani, a servizio della comunità.
“Durante queste notti Dio mi ha svegliato mettendo nel mio cuore un desiderio folle – racconta ancora Salvo – il desiderio di girare per la città in modo coraggioso e portare un messaggio di speranza rivoluzionario in un momento così buio come quello che stiamo vivendo”.
“La verità è che amiamo tanto la nostra città – sostiene Valeria, una dei ragazzi Senza nome -. Ci muoviamo nel rispetto delle normative anti Covid-19 e non facciamo niente per creare qualsiasi tipo di rivolta o di disagio. La nostra è una lettera d’amore per Palermo“.
Concludono così i ragazzi “Senza nome”, rivolgendosi ai medici delle strutture ospedaliere: “Per chi ogni giorno è in corsia, grazie per i vostri sacrifici. A chi sta spendendo professionalmente il proprio talento, ai pazienti, a chi è malato e stanco: siamo con voi. Non siete soli“.
Foto di Joshua Mineo