In Austria sarà istituito “il reato di ‘Islam politico” per poter procedere contro coloro che non sono terroristi, ma che creano loro il terreno fertile. Lo ha annunciato su Twitter il cancelliere Sebastian Kurz. A dieci giorni dall’attacco terroristico al centro di Vienna, l’Austria rafforza le misure antiterrorismo.
Il leader 34enne del partito popolare Oevp ha presentato infatti la sua stretta. Tra le novità si prospetta “un ampliamento delle possibilità di poter chiudere luoghi di culto“. Sarà anche introdotto un registro degli imam e un inasprimento delle leggi sulle associazioni e sui simboli. Il cancelliere annuncia infine provvedimenti per “prosciugare i flussi finanziari a sostegno del terrorismo”.
In Austria il reato di “Islam politico”
Tra i punti più importanti del pacchetto “anti terrorismo“, il braccialetto elettronico per chi lascia il carcere dopo un arresto preventivo. Saraà inasprita la legislazione contro la diffusione di un “islam politico”, come l’ha definito il capo del governo austriaco. Prevista l’istituzione di un’apposita procura anti-terrorismo.
Secondo alcune stime, in Austria ci sono attualmente circa 300 ex foreign fighters, includendo nel conto anche i jihadisti che si apprestavano a partire. Il vicecancelliere verde Werner Kogler ha messo in chiaro che questo giro di vite riguarda tutti gli estremisti “che vogliono dividere e destabilizzare” il Paese, perciò anche i neonazisti.
“È giunto il momento che l’Ue migliori il suo coordinamento nella lotta al terrorismo e in particolare contro il terrorismo islamista. Non possiamo permetterci di aspettare che si verifichino altri attacchi terroristici e che altre vittime innocenti perdano la vita prima di agire”, ha affermato Manfred Weber, presidente del gruppo Ppe al Parlamento europeo.