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La legge Zan sull’omotransfobia produce “discriminazione al contrario”: l’appello di Pera e di altri 24 firmatari

Voce Contro Corrente

La legge Zan sull’omotransfobia produce “discriminazione al contrario”: l’appello di Pera e di altri 24 firmatari

giovedì 15 Ottobre 2020 - 07:30
La legge Zan sull’omotransfobia produce “discriminazione al contrario”: l’appello di Pera e di altri 24 firmatari

“La proposta di legge Zan e altri sull’omotransfobia produce, a catena, una serie di conseguenze perniciose: limita la libertà di espressione di coloro che hanno opinioni meditate contrarie; censura quindi convincimenti morali e religiosi in materia di etica sessuale; in tal modo trasforma in reati opinioni largamente diffuse nella nostra civiltà e cultura”. È l’appello lanciato da Marcello Pero e altri 24 fra studiosi, giornalisti, esponenti della società civile anticipato dal ‘Foglio’.

“Oltre a ciò la pdl finisce con l’assegnare all’arbitrio personale del giudice un potere coercitivo illimitato, compreso l’uso di mezzi invasivi come le intercettazioni e le misure cautelari – si legge nel documento – Accade così che, con lo scopo di combattere le discriminazioni, introduce essa stessa una discriminazione di opinioni e viola il principio fondamentale della libertà di espressione del pensiero. Il risultato finale è che, all’insegna della tutela della libertà della sfera privata di alcuni, si comprime la libertà della sfera pubblica di tutti“.

“Solo gli Stati totalitari pretendono di fissare la morale con la legge e di imporre la legge con la forza. Solo essi abbattono le statue, distruggono i monumenti, riscrivono i libri di storia, mettono il bavaglio alle coscienze. La proposta di legge Zan è totalitaria – conclude l’appello – Solo la libertà con i suoi strumenti tipici può sconfiggere gli intolleranti. Invece, l’intolleranza nel nome della tolleranza produce violenza e, essa sì, discriminazione. Chiediamo ai membri del Parlamento – è la conclusione – di meditare su questo punto cruciale: ciò che è all’esame della loro coscienza non è un pensierino buonista, bensì la permanenza di un pilastro della nostra democrazia”.

I firmatari: Marcello Pera, Francesco Agnoli, Andrea Bollino, Eugenio Capozzi, Gaetano Cavalieri, Cesare Cavalleri, Ginevra Cerrina Feroni, Pietro De Marco, Mario Esposito, Francisco Fernandez, Dario Fertilio, Marco Gervasoni, Francesco Giubilei, Riccardo Lucarelli, Alfredo Mantovano, Domenico Menorello, Assuntina Morresi, Corrado Ocone, Stefano Parisi, Angelo Maria Petroni, Aurelio Tomassetti, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi, Alessandro Sansoni, Giorgio Zaul

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